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Cultura e turismo

Due insegnanti nel ruolo della Madonna al Venerdì Santo di Romagnano

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Sono Monica Binda e Rachele Palestro

Due nuove interpreti di Maria per la Rappresentazione del Venerdì Santo di Romagnano che inizierà tra una settimana. Si chiamano Rachele Palestro e Monica Binda. La prima a entrare in scena, venerdì, sarà Palestro. Insegnante di scuola dell’infanzia, 42 anni, Palestro è da sempre molto legata all’evento: «Come tutti i romagnanesi, sono cresciuta partecipando al Venerdì Santo – racconta – si parte da piccoli interpretando angioletti e comparse varie. Crescendo, ho aiutato l’organizzazione e poi interpretato qualche comparsa fino a tre edizioni fa, in cui ho recitato per la prima volta sulla scena del rinnegamento di san Pietro». Un legame ereditato dal papà Vittorio, che ha sempre fatto la sua parte sia in scena che dietro le quinte. Vittorio, purtroppo, si è spento nel 2009, ma non prima di avere realizzato uno dei suoi più grandi desideri ricoprendo il ruolo del governatore.

Ora non solo la figlia, ma anche il genero portano avanti la sua passione: «Quando è nato il nostro bambino, nel 2012, abbiamo interpretato la Sacra Famiglia nella recita dell’Epifania». Quello della Madonna nella Rappresentazione pasquale, però, è un ruolo che arriva inaspettato: «Avevo da sempre il desiderio di ricoprire questo ruolo così importante, ma non me lo aspettavo – racconta Palestro – ne sono molto emozionata». Quello di Maria è un ruolo complesso: «Mi ha sempre colpito la storia di questa ragazza che, fin dall’Annunciazione, accetta senza riserve il disegno che Dio aveva progettato per lei – osserva Palestro -; ha accettato questo figlio che sapeva sarebbe stato speciale e che sarebbe andato incontro a una fine tragica, vivendo con lui un rapporto come quello di tutte le madri ma allo stesso tempo probabilmente consapevole del suo ruolo di madre del figlio di Dio. Nell’ultima fase della vita di Cristo, lei continua a sostenerlo quando tutti sembrano averlo dimenticato».

Anche per Monica Binda, 47 anni, insegnante di scuola primaria di origine romagnanese ma trasferita a Cavallirio, l’affetto per il Venerdì Santo è radicato da anni. «Intorno ai 18 anni, ho impersonato due volte la Madonna nella rappresentazione dell’Epifania – racconta – poi, all’incirca a quell’età, ho partecipato più volte a quella di Pasqua nella scena del rinnegamento di Pietro e come angelo al Giovedì Santo. Essendo di Romagnano, ho sempre avuto nel cuore il Venerdì Santo, partecipando fin da bambina alle processioni». Per lei “mentore” è stata la sua maestra, Rita Nobile, a lungo interprete della Madonna: «Questa maestra ci ha saputo trasmettere non solo l’amore per la recitazione e il teatro, ma proprio quello per questo ruolo. Speravo quindi di poterlo ricoprire anch’io e quest’anno si è presentata l’opportunità». Per lei la peculiarità della figura mariana è il dolore che deve fronteggiare: «Questa madre vede il figlio picchiato, torturato e crocifisso e non può fare nulla per aiutarlo. Il suo è un dolore immenso, in cui da madre di quattro figli mi immedesimo, ma al tempo stesso è anche composto e dignitoso. Altri personaggi di rilievo sono le Pie Donne: sono ruoli di grandissima importanza che vedono queste donne come prime testimoni della fede».

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