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Cultura e turismo

GALLERY: la biblioteca di Rovasenda dedicata ad Arnaldo Colombo

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Ricordato il cantore della Baraggia

L’8 dicembre la Biblioteca di Rovasenda è stata intitolata al Professor Arnaldo Colombo, scomparso prematuramente un anno fa. Alberto, Anna, Danila, Flavio, Liliana, Vittorio, cugini ed eredi legittimi hanno donato al Comune tutta la ricca biblioteca  e l’archivio documentario, ritenendo giusto che rimanessero nel paese dove Arnaldo ha trascorso tutta la sua operosa esistenza. Il Sindaco Giuseppe Delmastro e il Vice Sindaco Graziella Erbetta, a nome dell’Amministrazione Comunale hanno accolto la donazione, mettendo a disposizione una sala dello stabile comunale, che al pianterreno ospita la Scuola Materna e hanno deciso di intitolare l’intera biblioteca ad Arnaldo Colombo.
La giornata è iniziata con lo scoprimento e con la benedizione della targa bronzea apposta all’esterno dell’edificio, sul lato d’ingresso,  con il bassorilievo del volto di Arnaldo Colombo e la possente mole della torre e del castello: “Biblioteca Civica Prof. Arnaldo Colombo, cantore della Baraggia e della risaia”, opera dell’artista Denise De Rocco, realizzata dalla Fonderia Perincioli di Quarona. Al primo piano, in una sala stracolma di autorità, amici, colleghi ed estimatori, è stata fatta la presentazione ufficiale. Il ricordo di Arnaldo è stato costruito utilizzando come base la vasta bibliografia delle opere pubblicate, suddivise per argomenti.
Grande protagonista nella vita e nelle opere di Colombo è stato il paesaggio, la piana allegata, ma soprattutto quell’habitat unico chiamato Baraggia, del quale ormai purtroppo è sopravvissuto solo qualche lacerto.
La Biblioteca di Arnaldo Colombo, che racchiude una vita di studi e di ricerche, è stata collocata in una Sala della Biblioteca Comunale, ordinata secondo grandi serie che rispecchiano gli argomenti di studio. Sono stati conservati anche tutti i quaderni di scuola, e i libri scolastici. Latino, greco, l’epica classica in edizioni meticolosamente commentate e annotate, per trarne quegli insegnamenti universali che attraversano il tempo, gli hanno trasmesso quella “pietas” che seppe infondere nei suoi personaggi come componente essenziale della storia umana, non improntata a quell’Homo hominis lupus, ma ad un fraterno sorreggersi per raggiungere la vera meta, oltre il successo e oltre i riconoscimenti pubblici.
Flavio Colombo ha spiegato perché come eredi abbiamo voluto eternare la memoria del cugino, come esempio per le generazioni future: “Il mio sogno è che Arnaldo continui a vivere tra i suoi rovasendesi e alle sue opere venga attribuito il giusto valore”.
Colombo, come socio fondatore della Società Storica Vercellese nel 1972, è stato ricordato dal Presidente Giovanni Ferraris, che con il Direttore del Bollettino Storico Vercellese, Giorgio Tibaldeschi, ha comunicato che continuerà ad inviare la rivista e le pubblicazioni alla Biblioteca di Rovasenda, per dare continuità ad una ricerca storica che non si esaurisce: “Di questa terra di Baraggia si potrà sempre leggere, augurandoci che le parole poetiche di Arnaldo Colombo siano un baluardo affinché essa non scompaia”. Maria Grazia Passino Cappellaro, Presidente dell’Università della Terza Età di Borgosesia dove Arnaldo, pochi giorni prima di morire tenne la sua ultima conferenza, dedicata al Biundin, il brigante di risaia, e Vice presidente della Società Valsesiana di Cultura, ha confermato l’invio del De Valle Sicida, rivista alla quale Colombo collaborò. La presenza numerosa ed attenta di numerosi amici, colleghi, autorità e studiosi, ha rappresentato un grande tributo di affetto reso ad una persona indimenticabile.
Al termine è stato scoperto un busto bronzeo di Arnaldo Colombo, che ne riflette la pacatezza e il sorriso luminoso, velato da una vena di malinconia: tratti caratteriali che lo accomunavano al grande scrittore delle Langhe Cesare Pavese, che Arnaldo Colombo lesse, studiò ed approfondì dal punto di vista critico.
La giornata celebrativa certo non esaurisce l’omaggio al Professor Colombo, ma apre una nuova stagione di rilettura critica delle sue opere, che meritano di essere maggiormente conosciute e diffuse. I tanti appunti lasciati da Arnaldo, redatti nella sua bella calligrafia, saranno una miniera da scoprire. Questa Biblioteca potrà accogliere gli studenti ed incentivarli a conoscere la storia per diventare cittadini consapevoli.

Piera Mazzone

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