GALLERY: la Veggia Pasquetta prova a scappare sul monopattino

A interpretare l’anziana signora è stato Alberto Daffara

Una Veggia Pasquetta apparentemente arrendevole e astuta. Anche quest’anno a Varallo, in occasione dell’Epifania, si è ripetuto l’ormai tradizionale evento del rogo della madre di Marcantonio davanti a un gremito pubblico che ha sfidato le basse temperature di questi giorni. Venerdì a interpretare l’anziana signora è stato Alberto Daffara, che ha iniziato baldanzoso il corteo, guidato dal comitato dei Dughi di Varallo Vecchio, fino alla metà di via Umberto, dove ha preso una delle strette vie laterali per sfuggire alle guardie, inizialmente disorientate dalla sua assenza. Dopo una pausa sembrata eterna, mentre i partecipanti al corteo e il pubblico erano intenti ad ammirare l’esibizione degli sbandieratori, la “Veggia” è riapparsa a bordo di un monopattino elettrico con tanto di guardie in corsa al seguito.

Tuttavia l’espediente non è servito e ben presto la “vecchina” è stata catturata senza opporre troppa resistenza. A chi si chiedeva il perché di questa arrendevolezza la risposta è arrivata più tardi al momento della lettura della sentenza di morte. La Veggia, con furbizia, ha aspettato il momento migliore, quando ormai le guardie erano sicure della sua rassegnazione e, con uno scatto deciso, è fuggita nuovamente per poi essere riacciuffata poco dopo. Come ogni anno Franco Paganini ha letto il testamento della Veggia Pasquetta, messo in versi rigorosamente valsesiani. Il corteo, accompagnato dalla banda musicale cittadina e dai gruppi di sbandieratori giunti da Asti e da Nizza Monferrato, è subito ripartito per la consueta visita al club “Anni D’Argento”, seguito dallo spettacolare carro dei Dughi dedicato all’Epifania, che riproduceva un interno domestico provvisto anche di un camino sul quale due belle Befane offrivano dolciumi e le copie del testamento della Veggia Pasquetta.

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