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Cultura e turismo

Gattinara ha ricordato le vittime del bombardamento del 1944

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Sotto le bombe nazifasciste persero la vita nove persone, tra cui una bimba di soli quattro anni

Gattinara ha ricordato le nove vittime del bombardamento nazifascista del 20 giugno 1944 con una fiaccolata per le vie della città. La cerimonia è stata organizzata dall’Anpi e ha visto la presenza di numerose sezioni valsesiane e biellesi. «C’è stata molta partecipazione anche da parte dei cittadini – dice Franco Patriarca, presidente della locale Anpi -, sono intervenute una settantina di persone, poi però c’è stato un vero e proprio attacco da parte delle zanzare, cosa che ha fatto tornare a casa di corsa molte famiglie con bambini». Il ritrovo era in piazza Italia per poi posare i fiori sulla lapide commemorativa delle vittime. Per la fiaccolata sono stati accesi una trentina di ceri donati dalla parrocchia. Al termine lo storico Alessandro Orsi ha tenuto una relazione su quanto accaduto in città 73 anni fa. «Purtroppo non c’era una rappresentanza del Comune – conclude Patriarca – perché nella stessa sera c’era il consiglio comunale. Gli amministratori tuttavia hanno preso parte alla messa in ricordo delle vittime celebrata domenica».

«Avevamo concordato nei mesi scorsi, sia con l’Anpi che con la parrocchia, la cerimonia del Corpus Domini – dice il sindaco Daniele Baglione -. La processione religiosa quest’anno ha ricordato proprio la battaglia, facendo tappa con le diverse stazioni nei luoghi colpiti dalle bombe. Poi l’Anpi ha deciso di fare una celebrazione martedì, il giorno del bombardamento, ma a quel punto avevamo già fissato il consiglio comunale». Sotto le bombe perirono le sorelle Ines e Piera Patriarca, rispettivamente di 23 e 19 anni, lo studente Eder Pietrovecchio (20), la pensionata Quintina Gibellino (65) e Virginia Petterino (45), che persero la vita in via Cardinal Mercurino; i pensionati Silvino Paolotti (68 anni) e la moglie Celestina Perino di 66 anni, che morirono in corso Valsesia; l’agricoltore Giuseppe Camagna (38) con la figlia Lorenza, di soli quattro anni, uccisi dai nazifascisti in via Francesco Patriarca. Incerto il numero dei feriti, probabilmente una ventina.

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