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Cultura e turismo

Lupi in Valsesia? Se ne parla questa sera al Cai di Borgo

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Interverranno i guardaparco dell’Ente di gestione delle aree protette, Tito Princisvalle e Mauro Bettini

Il lupo sarà al centro della conferenza di stasera, venerdì 17 novembre alle 21, presso la sede del Cai di Borgosesia. A parlare saranno i guardaparco dell’Ente di gestione delle aree protette della Valsesia, Tito Princisvalle e Mauro Bettini. Ed è Princisvalle che anticipa gli argomenti della serata. «Ci sono vari sistemi per controllare le notizie di avvistamenti – dice -. Magari in buona fede si crede di avvistare dei lupi, ma in base alle sole osservazioni fatte da persone non è possibile stabilirne la presenza. Inoltre è molto facile confonderlo con il lupo cecoslovacco, che di fatto è un cane, magari scappato dal padrone».

Princisvalle precisa che i lupi vivono solo in branco, che si forma da un maschio e una femmina dominanti. I cuccioli vengono allontanati presto e l’80 per cento è destinato a morte certa. Gli esemplari che sopravvivono vanno a colonizzare altri territori, ma non avendo avuto la capacità di apprendere forme di caccia, non riescono a catturare animali selvatici; così per procurarsi il cibo adottano strategie più invasive per l’uomo, attaccando animali domestici.

«Nell’alto Biellese – dice Princisvalle – c’è un lupo di 10 anni, la cui presenza è tutt’ora accertata. In Valsesia invece non abbiamo ancora trovato un branco. In Valle d’Aosta ci sono tre gruppi, di cui uno nella zona di Gressoney, i cui individui potrebbero aver sconfinato in Valsesia. Del resto i lupi percorrono parecchi chilometri. In alta Valsesia, nelle parti più remote, ci sono le potenzialità perché si formi un branco. In altre zone, più antropizzate, francamente penso sia difficile. Il lupo prima colonizza le aree con poca presenza umana».