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Cultura e turismo

Mostra Gaudenzio: Varallo sfiora i 17mila visitatori

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Mostra Gaudenzio

Mostra Gaudenzio a quota 17mila: numeri da record per l’esposizione dell’artista valsesiano.

Mostra Gaudenzio i numeri

Quasi 17mila persone hanno voluto vedere le grandi opere di Gaudenzio Ferrari esposte a Varallo. Il numero di biglietti staccati all’ingresso è arrivato quasi a 17mila. E sarà una mostra destinata a lasciare un’importante eredità. Si sta chiudendo “Il Rinascimento di Gaudenzio Ferrari”, l’evento suddiviso nelle tre sedi di Varallo, Vercelli e Novara che ha permesso di conoscere in modo più approfondito la vicenda artistica dell’artista valsesiano e che ha raccolto il favore di appassionati d’arte e semplici curiosi registrando una grande affluenza di pubblico.

Oltre le aspettative

I quasi 17mila visitatori rappresentano una cifra record che ha superato ampiamente le aspettative degli organizzatori. La mostra curata da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa con la collaborazione di Giovanni Romano per le sedi di Vercelli e di Novara si è conclusa a luglio, mentre a Varallo proseguirà fino a domenica 16 settembre. Un’opportunità unica per vedere opere conservate in collezioni private o nei musei internazionali e per poter ammirare ricostruiti polittici realizzati dall’artista che negli anni sono stati smembrati e divisi giungendo in collezioni e musei diversi; ma anche un’occasione per visionare affiancate tra loro opere di autori diversi che evidenziano quelle che sono state le influenze su Gaudenzio.

Da tutto il mondo

«La mostra – spiega Carla Falcone, direttore e conservatore della pinacoteca di Varallo – ha superato tutte le aspettative. Siamo davvero molto soddisfatti del numero di visitatori, ma soprattutto perché l’evento ha dato visibilità alla città di Varallo e al nostro museo oltre alle altre sedi. Gli importanti prestiti da musei stranieri quali la National Gallery di Londra, lo Szépmüvészeti Múzeum di Budapest, il museo di Cambridge, lo Städel Museum di Francoforte, il Louvre e le grandi istituzioni museali italiane come la Galleria Sabauda di Torino, la Certosa di Pavia, il Museo del Castello Sforzesco di Milano, che la hanno caratterizzata fanno sì che il complesso di Palazzo dei Musei abbia ottenuto una sorta di accreditamento a livello internazionale».

I volontari

La mostra ha poi risvegliato nei valsesiani l’amore nei confronti di Gaudenzio Ferrari ma soprattutto della propria città: «Molti – continua Falcone – hanno partecipato come volontari per sorvegliare le sale del museo o per la visita al tramezzo di Santa Maria delle Grazie, nella produzione di prodotti tipici da legare all’evento, nella decorazione delle vie e degli esercizi commerciali nell’offerta turistica e culturale con eventi legati all’artista e in altre attività».
La mostra chiuderà con la presentazione del volume “Itinerari Gaudenziani” curato da Donata Minonzio, Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa che delinea quella che è stata l’eredità di Gaudenzio in Valsesia raccogliendo le opere di allievi e seguaci in un percorso che farà conoscere anche ai valsesiani e varallesi opere e luoghi non troppo noti

1 Commento

1 Commento

  1. Erika

    8 Settembre 2018 at 18:01

    Tutto merito degli stagisti

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