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Cultura e turismo

Nella “Cansôgn” di Locarno si parla di Renzi e del sindaco Botta

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Varallo, la “Cansôgn dël Carlavé” di Locarno all’edizione numero 23 

I 50 anni della paniccia di Locarno sono stati celebrati lo scorso fine settimana anche con un “Incontro degli autori della Cansôgn dël Carlavé” particolarmente ricco sia di poeti che di pubblico. Era la 23a edizione. Tredici i poeti autori delle “canzoni” di questo breve ma intenso carnevale: Enzo Dalberto “Ciacula” del rione Belvedere di Varallo, Valter Tosi uno dei “Rimatori strampalati del terzo millennio”, pseudonimo collettivo che condivide con Piera De Albertis di Cervarolo; Emilio Giacobino “Calandrun” di Fobello, Primo Vittone “Vitun” di Locarno, Piera Baladda “Pierot” di Morca, Franca Bottone Moretti di Nosuggio di Cravagliana, Ivano Bondetti “Gerbiu” di Parone, questa volta da solo perché Fulvio Folghera aveva dei problemi di salute, Marco Tosi “Brenno” delle Pianebelle di Varallo, Gianfranco Gagliardini “Tognu Patognu” di Roccapietra, Luciana Carmellino di Scopa, Christian Pianori “Mae” di Varallo.

Inoltre Franco Paganini ha letto la canzone composta da Enzo Tornoni “Cruàcc” di Varallo vecchio. Mancava solo Dina Traversaro di Campertogno, trattenuta da un impegno, ma la sua canzone è stata efficacemente parafrasata da Silvano Pitto. Quasi tutte le canzoni lette (che rievocano gli avvenimenti maggiormente degni di interesse accaduti nell’anno e trasposti con arguzia e ironia dall’autore sulla carta) citavano la strage di Parigi al Bataclan e le riforme del governo Renzi che stentano a decollare, mentre a livello locale teneva banco la disputa tra il sindaco e il prevosto di Varallo, che, a giudizio dei poeti, divide inutilmente la comunità.