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Il Pd contro la Lega: «Il punto nascite di Borgo è salvo grazie alla Regione»

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Il segretario provinciale del Partito Democratico: «Merito del risanamento dei conti della sanità».

Sul tema del punto nascite a Borgosesia, interviene anche Gian Paolo De Dominici, segretario provinciale del Partito Democratico a Vercelli.

«Non vorrei intromettermi nella disputa tutta interna alla Lega Nord, tra Baglione e Tiramani, sul punto nascite dell’ospedale di Borgosesia che, immagino, dovremo sorbirci fino alle elezioni nazionali della primavera prossima e alle successive regionali del 2019 o, almeno, fino alla definizione dei rispettivi candidati del loro partito. Mi corre però il dovere di “dare a Cesare quel che è di Cesare”, o forse sarebbe meglio dire: “dare ad Antonio (Saitta) quel che è di Antonio – osserva il segretario – È del tutto evidente, al di là degli anche maldestri tentativi di millantare credito da parte del sindaco di Gattinara e del comitato da lui costituito, che il merito della salvezza del punto nascite di Borgosesia, assieme a emodinamica di Vercelli, sia ascrivibile all’attività di risanamento dei conti della sanità da parte della Ragione Piemonte e, per l’appunto, dell’assessore regionale Antonio Saitta che, assieme al collega vicepresidente con delega al bilancio Aldo Reschigna, hanno portato la nostra Regione (unica del Nord Italia), dopo sei anni, fuori dal piano di rientro. Il 27 marzo di quest’anno, uscita dalla fase pre commissariale e senza i vincoli stringenti della stessa, la Regione ha potuto dare il via alla fase degli investimenti, delle assunzioni e, con la maggiore indipendenza conseguente, fare delle scelte, come quella del mantenimento del punto nascite di Borgosesia che in precedenza non avrebbe potuto certamente attuare». De Dominici prosegue: «Leggo poi, assieme ad improbabili paragoni tra sistemi sanitari (il nostro con quello della Provincia autonoma di Trento), che il comitato sta lavorando alla creazione di progetti innovativi e riformatori e alla proposta, oltre al mantenimento delle professionalità eccellenti già presenti, di incentivi per attrarre i nuovi medici a lavorare nelle nostre valli. Questo grazie alla disponibilità manifestata dalla direzione generale al dialogo e al confronto. Spiace contraddire Baglione anche in questo caso. È il direttore generale della nostra Azienda sanitaria che il 19 maggio scorso ha informato della volontà di sviluppare progetti innovativi e incentivi per chi vuol lavorare in montagna e non viceversa». Il segretario risponde anche al sindaco di Borgosesia: «Tiramani invece ci dice che il decremento delle nascite del nostro ospedale è preoccupante e su questo concordo con lui. È necessaria una attività mirata di comunicazione per promuovere il nostro punto nascite, informare le pazienti e possibilmente convincerle a partorire a Borgosesia senza migrare verso altri centri limitrofi e circonvicini. Il comune di Borgosesia si rende disponibile a collaborare con l’Asl per elaborare degli incentivi per creare affezione anche alla Valsesia in termini territoriali: bene. Allora, cominciamo pure a parlare bene di ciò che abbiamo. Disquisire su di un tema delicato come quello della sanità, usandolo a scopi propagandistici può contribuire a creare paure e angosce nei cittadini e alla loro disinformazione. Parlare male di ciò che si ha lo penalizza, poiché l’opinione si forma in base a ciò che si dice, occorre dunque essere prudenti, anche nel linguaggio. Gli amministratori infine, al di là di improbabili organizzazioni, hanno infatti a disposizione i canali per partecipare alle decisioni ma, citando Saitta, “bisogna avere idee, avere proposte, ma soprattutto il senso del limite di ciò che si può fare”».

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