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Pd sconfitto: niente accordi, ora si sta all’opposizione

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Pd sconfitto: per il segretario provinciale Gian Paolo De Dominici non sono possibili intese con altre forze per un governo.

Pd sconfitto: la serietà non ha premiato

Una sconfitta netta, 22 punti percentuali rispetto alle elezioni europee del 2014. Il segretario provinciale del Pd, il valsesiano Gian Paolo De Dominci, ammette il flop del Partito democratico. Una disfatta dovuta non tanto alla campagna elettorale («le sconfitte non nascono negli ultimi giorni di propaganda») quanto dalla delusione degli elettori. «Va anche detto che noi abbiamo indicato realisticamente le cose che si possono e si devono fare, senza presentare alcun “libro dei sogni” – dice De Dominici -. Gli altri partiti hanno proposto cose come il reddito di cittadinanza e la flat tax, progetti infattibili ma che hanno avuto molta presa sugli elettori. Da parte nostra volevamo dare continuità ad un’azione di governo, in un contesto di serietà». A livello locale il Pd ha perso anche nelle zone storicamente più a sinistra, salvo piccole “enclave” dove è rimasto primo partito.

E ora niente accordi

Per De Dominici il futuro politico del Pd non può essere “agganciato” ad alcun partito: «Dovremmo fare un opera seria di minoranza e verificare che venga realizzato quanto promesso agli elettori. Non vedo possibili intese con altri gruppi per un governo col Pd. Ringrazio chi nel nostro partito è sceso in campo per il territorio, Nicoletta Favero, Luigi Bobba, Cristina Bargero».

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