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Potere al popolo: gettare un seme di speranza

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potere al popolo

Potere al popolo al parco Magni per un incontro dedicato soprattutto ai giovani.

Potere al popolo l’incontro

Ribadire il proprio impegno sui fronti dell’opposizione e della costruzione: questo l’obiettivo dell’aperitivo tenuto al parco Magni da “Potere al popolo”. Sabato il gruppo ha organizzato un incontro dedicato alla partecipazione dei giovani, in vista del processo che porterà alla costituzione di un effettivo movimento politico. Gli attivisti di Pap hanno indossato la maglietta rossa “per fermare l’emorragia di umanità”, secondo l’appello sull’immigrazione lanciato da Libera e Gruppo Abele, Arci, Legambiente, Anpi e dal giornalista Francesco Viviano, “per un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà”. Il 7 luglio è stato infatti il giorno delle manifestazioni di piazza in diverse città d’Italia.

L’evento

A Borgosesia l’aperitivo ha visto l’accompagnamento musicale dei “Gucciny di Kampagna”, poi, nel corso della serata, il giovane autore Matteo Di Cataldi ha brevemente presentato la sua terza raccolta di poesie, intitolata “Tutto, nonostante la vita”. Spazio anche alla lettura di un comunicato politico: «Potere al Popolo! nasce giovane e ha bisogno di continuare a esserlo. Perciò siamo qui oggi, con le nostre piccole ma ostinate forze: perché anche dove ci sembra essere solo terra bruciata, dobbiamo e vogliamo provare a gettare un seme di speranza. Essere di sinistra, in questo senso, è diventata di fatto una scelta di minoranza: forse anche per questo, però, è una scelta che va vissuta con ancora maggiore entusiasmo da chi la compie. Perché mettersi in gioco per la solidarietà, l’uguaglianza, la limitazione delle ingiustizie, dalle più piccole alle più grandi, dà prima di tutto una grande soddisfazione: in poche parole fa stare bene, fa vivere bene, con se stessi e con gli altri. Quel che bisogna fare, allora, è condividere il più possibile questo sentimento e questa volontà, soprattutto a partire dal mondo giovanile, ritrovando un senso di appartenenza comune».

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