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Rimborsopoli, chiesta la condanna per tutti gli ex consiglieri regionali a processo

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La sentenza è attesa per la fine dell’anno, coinvolti anche i vercellesi Paolo Tiramani e Alberto Cortopassi

La pubblica accusa ha chiesto la condanna di tutti e 25 gli imputati coinvolti nel processo “Rimborsopoli”.  Ai consiglieri regionali del Piemonte, di ogni colore politico, erano stati contestati i rimborsi per spese “pazze” e che esulavano dai compiti istituzionali.

Le pene richieste variano da uno all’altro, arrivando a un massimo di quattro anno e quattro mesi per l’ex leader dei “Pensionati per Cota” Michele Giovine (accusato di aver speso indebitamente denaro pubblico per 144mila euro).

Per quanto riguarda i consiglieri vercellesi, la pena richiesta dai pubblici ministeri è di due anni e quattro mesi per Paolo Tiramani (molto modesta la cifra contestata) e Alberto Cortopassi (50mila euro la somma che viene contestata a quest’ultimo), mentre Luca Pedrale aveva già patteggiato una pena di poco inferiore ai due anni. Coinvolto anche il biellese Lorenzo Leardi (anche per lui due anni e mezzo di pena richiesta), e i novaresi Massimo Giordano (due anno e nove mesi), Roberto De Magistris e Girolamo La Rocca (due anni e quattro mesi). 

Anche per il presidente Roberto Cota la richiesta è di due anni e quattro mesi. La sentenza è attesa per la fine dell’anno.

 

 

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