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Borgosesia ricorda il maestro Marco Cavana

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Storica figura nel mondo della scuola

Il mondo della scuola ha dato l’addio al maestro borgosesiano Marco Cavana. Il suo è stato un percorso che per più di vent’anni ha avuto come sede la scuola elementare di Borgosesia centro. Vi ha lavorato sino ai primi anni Novanta, lasciando il ricordo di un insegnante preparato, generoso, comprensivo e umano. Ricordi che sono riafforati in tutto il loro significato alla notizia della scomparsa di Cavana, morto la scorsa settimana, a 82 anni, nella sua abitazione in viale Rimembranze.

Originario del Vercellese, conclusi gli studi magistrali, Cavana si era trasferito a Borgosesia per ragioni di lavoro: dopo alcuni incarichi in altre sedi, fra cui Crevacuore e val Mastallone, era stato assegnato alla scuola elementare, dove è rimasto a lavorare sino alla pensione. A Borgosesia si era sposato con Carla Gaboli, e dal matrimonio è nato il figlio Raffaello. Se n’è andato nei giorni scorsi all’età di 82 anni.
A testimonianza dell’affetto per il maestro Cavana, alcuni ex allievi hanno voluto rivolgere un ricordo dell’insegnante.

Gli alunni della classe elementare 1987-1991 scrivono: «Lui è stato il nostro Maestro che ci ha accompagnati lungo cinque anni. Una figura gentile che ci ha istruiti e formati guidandoci alla scoperta delle tabelline e delle prime emozioni, insegnandoci qualcosa che andava oltre al piano didattico. Aveva una delicatezza e un savoir-faire unici. Ti salutiamo Maestro Cavana ringraziandoti per quello che ci hai trasmesso».

Da Sandra Bertone e Alessandro Orsi: «Aveva 24 anni il maestro Marco Cavana quando approdò a ottobre del 1959 a Crevacuore per il suo primo incarico scolastico annuale. A Crevacuore il maestro trovò una classe quinta numerosa e non proprio tranquilla. Noi venivamo da quattro anni con la maestra Luigia Bazzano De Giorgis, educatrice di alti valori etici e patriottici, palesati anche in una dolorosa vicenda capitatale durante la guerra civile, ma certo molto severa e legata a schemi tradizionali di insegnamento; il nuovo maestro ci apriva un mondo ben diverso. Ti sia lieve la terra, un caro saluto e un grande abbraccio da tutti i tuoi alunni».

Da Giorgio Orsolano: « Valorizzava anche quelli che le tabelline non le avrebbero imparate mai, ma sapevano districarsi con la manualità e sapevano riparare la bicicletta del maestro. E così quella classe variegata raggiunse la licenza e molti di loro avevano superato i quattordici anni e qualcuno aveva ormai raggiunto l’età per la visita militare. Nei primi giorni di scuola volle insegnarci a cantare “La vergine degli angeli”, dalla “Forza del destino” di Giuseppe Verdi, accompagnati alla fisarmonica dal maestro Castaldi. E quel “destino” doveva farmi incontrare ancora quel “maestro di vita” negli anni 70, frequentandolo come marito di Carla Gaboli che, nel frattempo, era diventata mia collega in Comune a Borgosesia. Carla mi parlava con affetto di Marco, della nascita di Raffaello e poi del suo matrimonio con Marusca e la nascita del nipote Brian. Ricordo le cene condivise con le nostre famiglie, la Cinzia e il Mario Casagrande. 
Mi piacerebbe immaginare la sua scomparsa come un ricongiungimento: Carla seduta davanti al registro dello Stato civile che, come ogni mattina, riceve le telefonate delle imprese funebri che gli segnalano chi è deceduto. E questa volta tra i deceduti c’è anche il maestro Marco da annotare su quel registro, il compagno di una vita con cui riprendere un cammino sconosciuto».

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