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Industrie valsesiane in crescita, diminuisce la cassa

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In linea con la ripresa in atto a livello nazionale anche per l’economia vercellese e valsesiana sembra proseguire il periodo di crescita

In linea con la ripresa in atto a livello nazionale anche per l’economia vercellese e valsesiana sembra proseguire il periodo di crescita dei principali indicatori del comparto industriale. È quanto ha riscontrato la consueta indagine previsionale di Confindustria Vercelli Valsesia per il secondo trimestre di quest’anno, a cui hanno partecipato oltre 100 aziende associate, rispondendo ad un questionario.

L’evidenza che subito spicca è rappresentata dal miglioramento del saldo tra imprenditori ottimisti e pessimisti per quanto riguarda la produzione totale: si passa da 0 del Primo trimestre a 3,23 con i dati regionali, il cui saldo, fa un ulteriore balzo: da 5,80 raddoppia a 10,40. Si assiste invece ad un peggioramento sul fronte dell’andamento dell’occupazione: rispetto ad inizio anno il saldo da 7,23 indietreggia se pur sempre in terreno positivo a quota 3,23 in controtendenza a quanto succede a livello regionale, dal momento che il relativo indicatore da 2,30 passa a 5,60.

Positivo l’andamento degli ordinativi. In particolare, le previsioni, per l’acquisizione di nuovi ordini da -1,22 risale a 2,15; a livello regionale le aspettative sono ancora migliori, dal momento che il saldo da 4,20 arriva a 9,30. Lo stesso vale per l’export: il saldo da 0 passa a 4,11 e a livello regionale da 10,30 sale a 12,30.

Va riscontrato, inoltre, un aumento ulteriore della propensione agli investimenti, indicatore importante, come l’export per valutare lo stato di salute di un’economia: oggi il 30% degli intervistati dichiara di volere intervenire sostanzialmente sulla propria dotazione di macchinari ed impianti: questo è senz’altro un segnale positivo.

Buono anche l’andamento degli incassi rispetto ai termini di pagamento pattuiti dato che oltre il 50% ha affermato di registrare un andamento “normale” dei corrispettivi; in particolare, le tempistiche di attesa per i pagamenti restano sostanzialmente invariate: a dicembre i giorni di attesa per gli incassi dei privati erano 82, oggi si parla di 85 mentre dagli enti pubblici si passa da 102, a 115 giorni.

 

Per quanto riguarda il ricorso alla cassa integrazione si ha una riduzione in merito al suo utilizzo con il 79,35% del campione che non prevede di utilizzarla; ciò è indotto sia dal miglioramento del ciclo economico che da nuove limitazioni all’utilizzo degli ammortizzatori in vigore dall’inizio del corrente anno.

Se ci si focalizza, invece, sui singoli settori, quello che in generale risulta meglio impostato è il metalmeccanico che rispecchia molto del contesto riscontrato a livello generale: il saldo relativo alla produzione totale da 8 passa addirittura a 18,92 mentre quello relativo all’andamento dell’occupazione resta sostanzialmente identico a quota 18. Molto bene anche le aspettative per l’acquisizione di nuovi ordini: il saldo da -3,03 passa a 16,22 e quello per le esportazioni (da 0 a 6,25). Buone risultanze anche dal comparto del valvolame e rubinetteria: il saldo per la produzione totale da 8,70 sale a 12,50 e quello per l’occupazione resta a quota 25. Bene anche l’export il cui saldo resta a quota 10. Sostanzialmente positivo l’andamento del settore tessile e abbigliamento: il saldo per la produzione industriale da quota 18 scende a 15, mentre quello per l’occupazione resta a 0. Bene anche le previsioni per le esportazioni: il saldo tra imprenditori ottimisti e pessimisti passa da 0 a 23,08.

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