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Un avvocato vince il ciclocross di Bettole

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E’ un avvocato il vincitore della “doyenne” delle ciclocampestri, il  “Gran Premio Città di Borgosesia”

E’ un avvocato il vincitore della “doyenne” delle ciclocampestri, il  “Gran Premio Città di Borgosesia”, la corsa che martedì 8 dicembre sul circuito del parco sportivo di Bettole ha celebrato i 60 anni della sua storia. E’ l’élite Giuseppe Lamastra, 31 anni, valdostano di Cogne, già praticante dello sci di fondo e maestro di sci e da alcuni anni diventato appassionato di ciclismo, buon agonista e soprattutto vincente. Lamastra è approdato al ciclocross dopo avere imparato le nozioni basilari del ciclismo fuoristrada partecipando d’estate alle gare di mountain bike nelle quali, pure, ha ottenuto ottimi risultati. E’ un élite che interpreta il ciclismo da professionista ma, come ci tiene a precisare, è soprattutto in possesso di una laurea in giurisprudenza che gli consente di guardare il futuro con fiducia. E la vittoria del corridore valdostano non è stata una sorpresa: del Trofeo Piemonte-Lombardia, del quale il ciclocross di Borgosesia era valido per la 7ª prova, era infatti già al comando della classifica in virtù della vittoria a San Colombano Belmonte, del 2° posto a Balangero e Costa Masnaga, del 4° a Pasturana e Cantoira. Sul percorso di Bettole, 2300 metri in prevalenza pianeggianti ma tecnici e impegnativi alla giusta maniera per provocare una netta selezione, Lamastra ha fatto parte fino a metà corsa di un gruppetto al comando con il campione piemontese Bianco, Valfrè e l’under 23 bergamasco Pedrali. Poi ha sferrato un allungo micidiale con il quale si è garantito la vittoria con un vantaggio di una ventina di secondi sugli inseguitori più immediati. Buon 6° posto a poco meno di 1′ per il campione d’Italia élite su strada 2014 Davide Pacchiardo.
Sessant’anni di gare e il ciclocross di Borgosesia è entrato nella storia. Una storia iniziata il 30 gennaio 1955 con il “1° Gran Premio Città di Borgosesia” sui sentieri del Colle di Sant’Anna e di Cancino e onorato in questi sei decenni da tanti campioni a cominciare dal 5 volte campione del mondo Renato Longo e all’altro iridato Vito Di Tano. Martedì sul circuito campestre di Bettole si sono cimentati in 143 suddivisi nelle tante categorie, fermo restando che il clou di giornata era costituito dalla prova riservata a élite e under 23 con 41 partenti.
Senza storia l’Open femminile, appena 8 partenti fra élite, under 23, juniores e master amatoriali, con l’indiscussa superiorità della 16enne brianzola Katia Moro che ha doppiato (quindi più di 5′ il suo vantaggio) tutte le avversarie.
Fra gli juniores ha vinto Alberto Cosentino di Aosta ma c’era un assente, Edoardo Xillo, che ha un po’ contrariato la sua tifoseria. Il triverese ha infatti gareggiato nella concomitante ciclocampestre di Faè di Oderzo (Treviso) e scelta migliore l’atleta della Scuola Mtb dell’Oasi Zegna non avrebbe potuto fare: ha vinto la corsa per distacco.
Nella gara degli amatori over 45 (24 gli arrivati) il valsesiano Angelo Borini (2°) è stato preceduto dal milanese Caroni. Fra gli under 45 (9 gli arrivati) vittoria di Alberto Riva con i valsesiani Alleva 6° e Duò 7°.
A gare concluse, nella sede del Club cinofilo Sas Monterosa c’è stata per tutti una ricca premiazione, alla quale assieme agli organizzatori del Pedale Valsesiano sono intervenuti rappresentanti dell’ente di patrocinio Città di Borgosesia (nella persona dell’assessore alle Frazioni Marco Antoniotti) e della Univer Vernici main sponsor della manifestazione.

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