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Vola verso la A2 il Tennis tavolo di Romagnano

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Tenterà il “salto” domani con la partita di Verres

Il Tennistavolo Romagnano in volo verso le categorie più alte. Forte di un incredibile 10 su 10 conquistato con la terza giornata di ritorno del campionato nazionale di categoria B1, la società valsesiana può guardare con fiducia al prossimo appuntamento: domani, a Verres, in Val d’Aosta, i suoi atleti della squadra B1 potranno lanciarsi nella conquista della categoria A2. La squadra attualmente in B1 annovera anche un atleta paralimpionico: Amine Kalem, di origine tunisina e novarese d’adozione, ha infatti vinto per l’Italia una medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Rio.

Al suo fianco, in questo campionato nazionale, Elia Bonetti, di Ameno, e l’astigiano Roberto Perri, anche loro con un notevole curriculum sportivo alle spalle. Già la categoria B1 fa dell’asd Tennistavolo Romagnano un’eccellenza: al momento, nelle province di Novara, Vercelli e Biella, è l’unica ad averla raggiunta, insieme a poche altre squadre in Piemonte. «Per Romagnano – osserva il presidente Gian Mario Paracchini – questo significa raggiungere una vetta forse non inaspettata, ma comunque sorprendente». 

Nata a Romagnano nel 1989, la società ha avuto sede dal 1989 al 2012 a Grignasco, per poi tornare nel paese d’origine. Oltre alla squadra che milita in B1, la società conta altre sei squadre (un’altra nazionale in B2 e cinque regionali) e segue, tramite allenamenti settimanali nella palestra della scuola del paese, anche i ragazzini che si vogliono avvicinare a questa disciplina. In totale, sono tesserati circa 40 atleti, dai veterani nati negli anni Sessanta fino ai più piccoli intorno ai dieci anni. «Ci sono tanti ragazzi che stanno prendendo parte alle iniziative giovanili» sottolinea Paracchini. Come dimostrano i tre atleti di B1, la società ha saputo essere un “punto di attrazione” anche per praticanti provenienti da fuori zona: ci sono atleti che arrivano fin da Domodossola. «I ragazzi sembrano trovarsi bene con noi – nota con piacere Paracchini – si è creato un bello spirito di compagnia». Rispetto ad altri Paesi, in Italia forse il tennistavolo potrebbe apparire poco considerato: in realtà, è uno sport decisamente impegnativo che richiede impegno, costanza e doti non comuni.

«Si dice che “il tennistavolo è come giocare a scacchi correndo i cento metri” – racconta il presidente – questo perché richiede soprattutto moltissima concentrazione, ma anche velocità e prontezza di riflessi. Bisogna capire subito cosa può mettere in difficoltà l’avversario e come agisce, ragionarci sopra velocemente e adattarsi di conseguenza. In questo senso, è una disciplina molto tecnica e imparare richiede impegno. Bisogna “mangiare tanti colpi”, come si suol dire». Una curiosità: le palline possono raggiungere velocità anche di 120 o 130 chilometri orari.