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Emergenza economica Coronavirus, gli aiuti di Mamre arrivano fino all’isola di San Giulio

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Emergenza economica Coronavirus, tanti gli aiuti di Mamre.

Emergenza economica Coronavirus

La pandemia da Covid-19 ha provocato anche nel nostro territorio tanta sofferenza per i morti nelle famiglie e nelle case di riposo, una situazione di emergenza sanitaria affrontata con grande responsabilità, professionalità e spirito di sacrificio da tutto il personale sanitario. Ma ha anche fatto emergere, a causa del blocco delle attività industriali e commerciali, un grande aumento del numero delle famiglie che si trovano in serie difficoltà economiche. Il presidente dell’associazione Mamre Mario Metti evidenzia: «Grazie ai tanti amici che ci sostengono, abbiamo messo in atto alcune iniziative di solidarietà per aiutare chi si trova in stato di bisogno, ma anche per aiutarci tra di noi a non chiuderci in noi stessi, per evitare, come dice papa Francesco, “di dimenticare chi è rimasto indietro. Il rischio è che ci colpisca un virus ancora peggiore, quello dell’egoismo indifferente”. Come scriveva il filosofo Emmanuel Lévinas: “Io sono nella sola misura in cui sono responsabile dell’altro”. Grazie ad alcune bravissime volontarie abbiamo così confezionato e consegnato circa 500 mascherine per gli operatori della casa di riposo “Opera pia Curti” e in questi giorni 200 alla Casa Famiglia “Vincenzo Annichini” di Santo Stefano». Metti ci tiene a ringraziare Giovanni Tinivella e Augusta Zanetta, direttori delle strutture, «per il grande coraggio, passione, senso di responsabilità, con cui stanno affrontando questa emergenza che è avvolta da tanta sofferenza. Così come siamo vicini con affetto e la preghiera a tutte le famiglie che hanno avuto dei parenti morti a causa di questa malattia e a tutti coloro che a casa o in ospedale stanno lottando per poter guarire».
Mamre ha poi acquistato, grazie alla generosità di tanti amici, un gran numero di buoni spesa distribuiti a famiglie bisognose e continua a seguire e a portare generi alimentari e prodotti per l’igiene e la pulizia a tante famiglie. Aggiunge: «Dopo anni che periodicamente abbiamo ricevuto la “provvidenza” dalle sorelle benedettine del monastero “Mater Ecclesiae” dell’isola di San Giulio e che ha portato sollievo non solo alle ospiti di casa “Piccolo Bartolomeo”, ma anche a tante famiglie, adesso – da alcune settimane – portiamo noi un po’ di sollievo e provvidenza alle nostre sorelle e ringrazio non solo chi da Borgomanero e da Gargallo ha contribuito a fare la spesa, ma anche la polizia urbana di Borgomanero che ci ha accompagnato a Orta, giustificando il motivo del viaggio. Torneremo al monastero domani, mercoledì 22».
Da ultimo un’iniziativa attuata con la Comunità Salesiana di Borgomanero con cui Mamre da oltre 25 anni condivide opere di solidarietà sul territorio e in missione, dai tempi della nascita di casa “Piccolo Bartolomeo” e dei viaggi a Mostar durante la guerra nella ex Jugoslavia. «Proponiamo in questi giorni il progetto “Diamoci da fare”, slogan del rettor maggiore dei Salesiani. Si tratta – spiega – di una raccolta di denaro al fine di acquistare mascherine a camici per gli infermieri e medici dell’ospedale di Borgomanero. Iniziativa nata dopo aver appreso dalla direttrice generale dell’Asl dottoressa Arabella Fontana e dal primario della Nefrologia dottor Stefano Cusinato quali erano i loro maggiori bisogni. Chi vuole contribuire può fare un bonifico sul conto corrente IT86 P 03069 45221 100 0000 11877 con la causale “Diamoci da fare”, indicando il proprio nome e indirizzo per poter ricevere la ricevuta fiscalmente deducibile. Tutti i contributii serviranno per acquistare mascherine e camici e comunicheremo in seguito i risultati della raccolta. Se nessuno di noi può dare il cambio a infermieri e medici stanchi e provati fisicamente e psicologicamente da tanto lavoro e da tanto dolore che vedono con i loro occhi e che attraversa il loro cuore e la loro mente, possiamo però tutti insieme fare questo gesto di solidarietà acquistando una mascherina, un camice, mezzi indispensabili per il servizio che stanno svolgendo. Ricordiamo sempre le parole di don Primo Mazzolari: “Dio ci ha creati bisognosi gli uni degli altri e ci ha messo insieme, perché, volendoci bene, possiamo costruire la giustizia nella carità”. Grazie a tutti e a ognuno di voi». Chi vuole dare una mano o avere maggiori informazioni può contattare Metti (339.1321996).

 

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