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Cronaca

Micia uccisa da un proiettile: denunciato 65enne

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Micia uccisa: un 65enne è stato denunciato dai carabinieri.

Micia uccisa

Un 65enne del Vercellese è stato deferito per uccisione di animale dai carabinieri di Buronzo in collaborazione con i colleghi forestali di Albano. Il 25 giugno un 31enne di Buronzo ha sporto denuncia-querela per maltrattamenti di animali. La vittima ha raccontato che il giorno prima si era accorta della sparizione del proprio gatto di nome “Mafalda”.

L’animale ferito

Uscito a cercarla ha notato nella via limitrofa la presenza dell’animale zoppicante e ferito. Ha subito soccorso l’animale portandolo a un ambulatorio veterinario di Cossato ma la micia purtroppo è morta poco dopo. Il veterinario ha eseguito degli esami clinici constatando che la ferita era stata causata da un proiettile d’arma da fuoco, estratto. Si trattava di un piombino calibro 4.5, solitamente utilizzato da carabina ad aria compressa. Il proiettile è stato consegnato ai carabinieri che l’hanno sequestrato per poi iniziare immediatamente le indagini, informando la Procura della Repubblica di Vercelli.

Gli accertamenti

Gli accertamenti eseguiti nei giorni successivi con i carabinieri forestali della stazione di Albano Vercellese hanno permesso di accertare che nel quartiere dove abitava il proprietario della gatta erano presenti alcune persone che detenevano carabine ad aria compressa. All’esito di ulteriori indagini i carabinieri hanno ristretto il cerchio a un unico detentore di armi i cui proiettili custoditi erano simili a quello rinvenuto nel corpo dell’animale.

La perquisizione

Informata l’Autorità Giudiziaria, è stato richiesto un decreto di perquisizione. Eseguito nella giornata di ieri, ha avuto esito positivo. Infatti un 65enne del posto ha ammesso l’uccisione dell’animale consegnando la carabina che aveva utilizzato e che deteneva regolarmente. Il 65enne, pensionato, a cui è stata sequestrata l’arma ed il munizionamento, è stato deferito alla Procura.

La legge

L’articolo 544 bis del codice penale prevede che per chiunque, per crudeltà o senza necessità cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni, nonché la successiva revoca della licenza di porto d’armi e la confisca dell’arma utilizzata per commettere l’illecito.

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