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La Valsessera senza medici protesta davanti all’Asl
«La telemedicina non basta».
La Valsessera senza medici protesta davanti all’Asl. Una sessantina di persone a Vercelli per chiedere provvedimenti. «La telemedicina non basta».
La Valsessera senza medici protesta davanti all’Asl
«Vogliamo parlare con un medico, non con un computer». «Le valli montane perdono i servizi, ma i loro cittadini pagano le tasse come gli altri». Con questi slogan e altri analoghi, una delegazione della Valsessera, composta da circa sessanta persone, ha raggiunto Vercelli a bordo di un pullman per manifestare davanti alla sede dell’Asl. Una protesta pacifica ma decisa, organizzata per denunciare ancora una volta la grave mancanza di medici di base e, più recentemente, anche l’assenza del pediatra sul territorio.
«Abbiamo deciso di stare dalla parte dei cittadini – spiega Marvi Massazza Gal, rappresentante dello Spi Cgil Biella –. Non avere un medico di famiglia significa abbandonare 9mila persone». Una situazione che, secondo il sindacato, prosegue ormai da anni senza trovare soluzione.
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Un problema che da quattro anni si aggrava
Massazza Gal ricorda infatti che in Valsessera tanti sono senza medico di base da oltre quattro anni e che la criticità si è progressivamente estesa a un numero sempre maggiore di residenti: «Questa condizione ha coinvolto nel tempo centinaia di altre persone, fino a riguardare ormai quasi due terzi della popolazione residente nei comuni della zona, che dipendono dall’attuale Azienda sanitaria locale».
Manca anche il pediatra
E la situazione, invece di migliorare, sembra peggiorare ulteriormente: «Ora manca anche il medico pediatra – prosegue la sindacalista – e le fasce più fragili, come bambini e anziani, si ritrovano senza un riferimento stabile. Le nostre vallate continuano a perdere abitanti, e diventa difficile immaginare un’inversione di tendenza se vengono a mancare servizi essenziali come sanità, scuole e trasporti. Così i territori montani muoiono».
La manifestazione ha voluto dare un segnale forte, chiedendo soluzioni concrete e tempi certi per ripristinare un servizio sanitario adeguato. Un grido d’allarme che arriva da un territorio che da anni vive in condizioni sempre più difficili e che chiede di non essere dimenticato.
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