Portula dice addio al parroco don Ugo Franzoi

Portula dice addio al parroco don Ugo Franzoi. Sarà celebrato nel pomeriggio di oggi, martedì 10 gennaio, l’ultimo saluto al parroco del paese.

Portula dice addio al suo sacerdote

L’ultima sua messa alla Vigilia di Natale tra la sua comunità. Questo è stato il commiato di don Ugo Franzoi, parroco di Portula dal 1968. Il sacerdote, che aveva 85 anni, è morto nei giorni scorsi all’ospedale di Ponderano dove era ricoverato.  Il funerale sarà celebrato oggi pomeriggio alle 15.

L’impegno

Fino alla fine, anche se è stato ospite della casa del clero di Biella, tornava nella sua parrocchia per dire messa. Lo ha fatto anche in occasione del 1° novembre, per ricordare i defunti delle sue comunità. Dal 1996 era anche parroco di Castagnea. Nel 2018 don Ugo aveva celebrato i suoi 50 anni tra i portulesi, era entrato in parrocchia il 2 giugno del 1968 con tutti gli onori.

E in paese si parla della sua morte, del suo carattere a volte difficile, della sua generosità, della sua determinazione. Ma si ricorda anche il suo sorriso, la sua stretta di mano forte, il suo essere presente agli eventi del paese, il suo essere disponibile verso la comunità che lo ha visto arrivare come un giovane prete e che lo accompagnerà, dopo oltre 54 anni, nel suo ultimo viaggio.

Ricordi

«In questi anni – ricorda il sindaco Fabrizio Calcia Ros – ha fatto cose buone. Personalmente ho avuto modo di lavorare al suo fianco quando ero amministratore parrocchiale e responsabile del santuario della Novareia che, per don Ugo, era la sua seconda casa. Anche se stava male cercava di essere presente per la messa».
Calcia Ros regala poi un pensiero personale: «Ricordo il 25 aprile del 2020 quando abbiamo celebrato insieme con la bandiera italiana appesa anche per il brutto periodo legato al Covid. Era anche un bravo artista e, oltre ai disegni e alle sculture, ha scritto il testo di “O montagne canterò” che è un brano cantato dal coro Cesare Rinaldo».
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Un ricordo viene anche da don Carlo Borrione che lo ha sostituito in diverse occasioni: «Conoscevo don Ugo da tanti anni, avevamo un’amicizia in comune, quando ero un giovanotto. Per me allora era una bella figura di sacerdote, amabile e sorridente. Era un artista di talento, un uomo sensibile alla bellezza, all’arte e al suo ruolo di parroco».

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