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Pochi medici e attese per le visite: presidio davanti all’Asl a Vercelli
Domani mattina partirà un pullman anche dalla Valsessera.
Pochi medici e attese per le visite: presidio davanti all’Asl a Vercelli. Domani mattina partirà un pullman anche dalla Valsessera.
Pochi medici e attese per le visite: presidio davanti all’Asl a Vercelli
La crisi della medicina territoriale torna al centro dell’attenzione. Domani, mercoledì 26 novembre, è in programma un presidio di protesta davanti alla sede dell’Asl di Vercelli per denunciare la carenza di medici di famiglia e i lunghi tempi di attesa per alcune visite specialistiche.
Una mobilitazione alla quale aderisce anche lo Spi Cgil della Valsessera, da anni in prima linea nel denunciare la situazione ormai divenuta insostenibile per migliaia di residenti della zona. E’ stato organizzato un bus in partenza da Pray.
Le ragioni della protesta
A spiegare le ragioni della protesta è Marvi Massazza Gal, dello Spi Cgil di Biella. «Siamo senza medico di base da oltre quattro anni, e nel tempo questa condizione ha coinvolto centinaia di altre persone, fino a riguardare ormai quasi due terzi della popolazione residente nei comuni della Valsessera, che dipendono dall’attuale Azienda sanitaria locale».
Secondo il sindacato, la situazione non solo non è migliorata, ma sta peggiorando: «Ora manca anche il medico pediatra – prosegue Massazza Gal – e le fasce più fragili, come bambini e anziani, si ritrovano senza un riferimento stabile. Le nostre vallate continuano a perdere abitanti, e diventa difficile immaginare un’inversione di tendenza se vengono a mancare servizi essenziali come sanità, scuole e trasporti. Così i territori montani muoiono».
“Camper e telemedicina non bastano”
Pur riconoscendo l’utilità dei camper Asl per gli esami diagnostici e l’introduzione della telemedicina per i malati cronici, il sindacato evidenzia come questi strumenti non possano sostituire la presenza dei medici sul territorio.
«La carenza di professionisti resta il vero nodo. Avere un medico non può essere considerato un privilegio: è un diritto che la Regione Piemonte troppo spesso dimentica. Siamo stanchi di promesse e per questo saremo davanti all’ospedale di Vercelli, dalle 9 alle 11.30. Non siamo cittadini di serie B, né invisibili».
Nella foto, una protesta in Valsessera per la questione dei medici
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