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L’Ospizio Sottile? Fa gola ai bergamaschi, non ai valsesiani

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Eppure si tratta di uno dei rifugi più conosciuti nel comprensorio montano locale

Sei offerte per il rifugio Ospizio Sottile e la maggior parte arrivano dall’area lombarda tra Milano e Bergamo, una sola proposta dalla Valsesia. A fare il punto della situazione è il sindaco di Riva Valdobbia Alberto Giacomino: «Sono arrivate in tutto 5 o 6 offerte, abbiamo dovuto scartarne alcune per vizio di forma. Soltanto una era di un gestore valsesiano, tutti gli altri sono di area milanese-bergamasca». Ed è un po’ una sorpresa, ora tutte le domande andranno analizzate poi si potrà procedere all’assegnazione. Il bando ha avuto comunque un buon riscontro, non va dimenticato che si tratta di uno dei rifugi più conosciuti nel comprensorio montano della Valsesia. La stagione estiva partirà a maggio, i tempi stringono per dare in gestione l’Ospizio Sottile.

Riva Valdobbia era una tappa d’obbligo per gli emigranti che andavano all’estero e facevano rientro percorrendo la Grande Strada d’Aosta, l’antica Via Regia, importantissima arteria che metteva in comunicazione le terre del Ducato di Milano, del quale la Valsesia fece parte fino al 1707, con la Valle d’Aosta, la Francia e la Svizzera. E’ una tappa della Grande Traversata delle Alpi (GTA), un itinerario escursionistico che unisce tutto l’arco alpino occidentale nella Regione Piemonte. Per secoli il Colle Valdobbia è stato punto di transito per gli emigranti valsesiani che raggiungevano Gressoney, la Svizzera e la Francia. Fu proprio per garantire un punto di sosta nei viaggi di ritorno invernali dei viandanti valsesiani che, già nel ‘700, venne costruito un ricovero. In seguito, nel 1823, il ricovero fu trasformato nell’Ospizio Sottile, dal nome del canonico Nicolao Sottile che ne curò la ricostruzione.

L’edificio è stato completamente restaurato dal Comune di Riva Valdobbia con i contributi delle Regioni Piemonte e Valle d’Aosta, dell’Unione montana Valsesia e degli Alpini valsesiani. Si tratta di uno dei rifugi più conosciuti e apprezzati in alta Valsesia a quota 2479 metri con un dislivello dal fondovalle di 1367 metri; l’accesso è soltanto pedonale tramite il sentiero. Dispone di 45 posti a tavola interni e 19 posti letto più due per il gestore. Al piano terra è a disposizione una cucina, sala bar, due sale da pranzo e l’ufficio accoglienza oltre a un servizio igienico. Al primo piano ci sono le quattro camere da letto e due servizi attrezzati con water, lavandino, bidet.

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