Seguici su

Attualità

«Mio figlio morto per una disgrazia». Gattinara, parla la mamma di Pietro Ferretti

Pubblicato

il

«Mio figlio morto per una disgrazia»

«Mio figlio morto per un incidente»: Pietro Ferretti è stato trovato senza vita ai piedi di una scogliera, in Liguria. Inizialmente si era pensato a un gesto volontario, ma le circostanze sembrano invece indicare una disgrazia.

«Mio figlio morto per una disgrazia»

È stato trovato senza vita ai piedi di una scogliera: sembra proprio che sia stato un incidente quello capitato a Pietro Ferretti, a soli 35 anni. Non solo la famiglia ne è convinta, e lo è stata sin dal momento in cui ha appreso la tragica notizia, ma anche le indagini degli inquirenti starebbero andando in questa direzione.
La cronaca dice che Pietro Ferretti è stato trovato in fondo a una scogliera, dopo essere precipitato. Le indagini, ora, stanno chiarendo il motivo, seguendo principalmente tre piste: l’incidente, il suicidio o un’aggressione, ipotesi tra le meno plausibili.

Stato d’animo sereno

A gettare l’ombra di un dubbio atroce, quella che Pietro si sia voluto togliere la vita, il fatto che quando è morto fosse da solo e quindi nessuno, se non le indagini della polizia, potrà davvero raccontare cosa è successo è perché. Invece sono in tanti coloro che possono raccontare i motivi per cui Pietro non avrebbe mai fatto una cosa simile, così come i tanti dettagli che stanno emergendo dalle indagini che fanno man mano escludere la pista che inizialmente era stata data come la più accreditata, quella del gesto volontario, appunto. Ci sono i famigliari, ci sono gli amici, che conoscono Pietro e che lo hanno sentito sereno fino a poche ore prima della sua morta in quel di Varigotti, dove stava trascorrendo un periodo nella casa di famiglia.

Un sentiero difficile

Per la famiglia è assolutamente normale che Pietro si trovasse lungo un sentiero, per quanto fosse un luogo molto impervio e in una giornata molto ventosa. «Pietro è sempre stato appassionato di camminate ed escursioni – racconta la mamma, Ida Travostino -. Anche qui a Gattinara spesso andavamo insieme a camminare in collina, oppure prendeva l’auto e raggiungeva le colline dei dintorni per una passeggiata. Lui amava stare nella nostra casa in Liguria, ci è cresciuto praticamente. Qui conosciamo tutti. E amava fare passeggiate. Non mi stupisce affatto, quindi, che fosse lungo un sentiero, per quanto impervio. Proprio questo suo voler scegliere sempre i sentieri più scomodi, perché più panoramici, spesso ci portavano a discutere mentre facevamo le nostre camminate: io preferisco sentieri più tranquilli».

Le indagini

Gli inquirenti stanno conducendo indagini molto approfondite che, giorno dopo giorno, fanno luce e ricostruiscono le ore immediatamente precedenti la morte di Pietro Ferretti. I dettagli sono ancora riservati ma il quadro che sta emergendo è quello di una persona normale, senza problemi, che ha compiuto azioni normali, prendendosi cura di sé stesso e della casa, per quel giorno e per i giorni a venire. Insomma, Pietro nelle ore precedenti ha compiuto delle azioni normalissime, volte alla sua permanenza nella casa di vacanza, che non compierebbe chi sta per commettere un gesto estremo. «La polizia sta facendo un grande lavoro e con grande umanità – dice Ida Travostino – e di questo ringrazio gli agenti. Ci hanno chiesto qualsiasi cosa e con molta trasparenza abbiamo raccontato chi era Pietro. Un ragazzo felice, innamorato della vita; nelle prossime settimane sarebbe tornato per un lieto evento in famiglia». Le indagini chiariranno le cause della morte di Pietro Ferretti. Ma la famiglia, e chi lo conosce, non ha dubbi.

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *