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Novara-Varallo, tra le dieci linee ferroviarie peggiori d’Italia

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Il Piemonte detiene il record nazionale di aumento del costo dei biglietti (+47,3%) e ha visto circa 33 mila pendolari penalizzati dalla soppressione di 14 linee. Tra queste la Novara-Varallo che il report di Legambiente colloca tra le 10 linee ferroviarie peggiori d’Italia.

La Novara-Varallo tra le linee ferroviarie peggiori d’Italia. È quanto emerge dal Rapporto Pendolaria 2015 che Legambiente presenterà a gennaio. Le anticipazioni tracciano un quadro sconfortante: treni vecchi, lenti, su linee che vedono troppo spesso tagli e accumulano ritardi. Rispetto al 2009 le risorse da parte dello Stato per il trasporto pubblico su ferro e su gomma sono infatti diminuite del 25% e le Regioni, cui sono state trasferite nel 2001 le competenze sui treni pendolari, non hanno investito né in termini di risorse né di attenzioni per recuperare la situazione. La conseguenza è che in molte Regioni sono stati tagliati collegamenti e sono aumentate le tariffe. Come nel caso del Piemonte, dove tra il 2010 e il 2015 si è registrato da un lato un aumento del costo dei biglietti  (+47,3%) e dall’altro l’insoddisfazione dei circa 33 mila pendolari penalizzati dalla soppressione di 14 linee. Tra queste, si legge sul report di Legambiente, la Novara-Varallo:

“La Novara-Varallo dal settembre 2014 ha visto la soppressione del servizio passeggeri. Si tratta di 55 km frequentati fino a quel momento da poco più di 1.000 pendolari al giorno, numeri bassi ma che vedevano un costante aumento nel corso degli ultimi anni. Nonostante l’aumento dell’affluenza della linea i dibattiti sulla chiusura si sono riaccesi dal 2012 quando la Regione Piemonte prevedeva la chiusura del servizio su 14 linee (ritenute a bassa frequentazione o “rami secchi”). Da quel momento fu pensato addirittura un rilancio della linea, vista la non chiusura e l’avvio di un progetto di sperimentazione su 2 linee, tra cui appunto la Novara-Varallo, che prevedeva la soppressione di tutte le autolinee parallele al treno, per aumentare il flusso di passeggeri. Ma a causa del venir meno dell’effetto rete proprio per la sospensione delle altre 12 linee, il traffico subì una lieve flessione. Quindi a fine 2013 viene sì scongiurata la chiusura ma con il taglio di tutte le corse di morbida e il mantenimento di sole 8 corse pendolari, per poi arrivare un anno dopo alla definitiva sospensione del servizio. La speranza dei pendolari dell’area è che con l’inserimento della linea nel capitolato di gara d’appalto nel lotto del quadrante nord-orientale del Piemonte si veda una riapertura ed un rilancio del servizio, anche se questo potrà accadere solo dopo il 2017 (quando il vigente contratto di servizio scadrà)”.

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