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Varallo rondoni salvi: rimossi i teli da Palazzo dei musei

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Varallo rondoni tornano a casa: hanno ritrovato i loro nidi “nascosti” dai teloni.

Varallo rondoni al sicuro

I rondoni hanno ritrovato i loro nidi nella chiesa di San Carlo. L’appello lanciato nei giorni scorsi da il Gufi – Gruppo Unitario per le foreste italiane, e Monumenti Vivi, associazioni ambientaliste che operano a livello nazionale, non è rimasto inascoltato. Ieri mattina è stata rimossa la copertura del ponteggio che da qualche mese, per i lavori di restauro, ricopriva fino al tetto la storica chiesa di piazza San Carlo (ormai sconsacrata e annessa come spazio espositivo a Palazzo dei musei), impedendo ai volatili di ritrovare il nido dopo il ritorno a Varallo dai luoghi di svernamento. «Ringraziamo il museo per la collaborazione», dichiara il tecnico forestale di Quarona, Simone Lonati, che nei giorni scorsi aveva segnalato il problema a nome delle due associazioni ambientaliste. L’appello era stato rivolto alla Società di Incoraggiamento allo studio del disegno e di Conservazione delle opere d’arte in Valsesia, la onlus proprietaria dell’immobile, e al direttore dei lavori, affinché si arrivasse a una soluzione tempestiva.

Rischio freddo

L’urgenza che i rondoni ritrovassero i loro nidi era scattata la settimana corsa perché sabato e domenica sarebbe arrivato il maltempo e soprattutto il freddo che avrebbe messo a serio rischio la sopravvivenza dei rondoni fuori dai nidi. «Esprimiamo la nostra soddisfazione per quanto sta avvenendo relativamente al ritorno dei rondoni nella chiesa di Varallo – scrive in una nota Guido Pinoli, naturalista di “Monumenti Vivi” -. I cantieri edili primaverili spesso impattano con la nidificazione di questi preziosi uccelli migratori. Il fatto di aver segnalato e sollevato la questione, anche sui media, che ringraziamo per lo spazio dedicato, oltre alla tempistica di cantiere attuata dalle maestranze, permetterà ai rondoni di riformare almeno la colonia e si spera anche di portare a termine regolarmente la nidificazione 2019. Monumenti Vivi vuole promuovere la tutela della biodiversità naturale negli edifici storici, garantendo l’attenzione stabile alla presenza dei nidificanti. La chiesa di piazza San Carlo potrebbe diventare il primo monumento vivo riconosciuto a Varallo, conservando stabilmente anche il suo valore per i rondoni e costituendo un prezioso precedente per la tutela e la gestione nei periodi più adatti, dei cantieri di restauro».

Il ritorno

E a poche ore dalla rimozione dei teli, i rondoni sono già al lavoro: «Stanno entrando nelle beole del tetto della chiesa dove hanno i nidi dell’anno scorso – riferisce Lonati -. Dall’esperienza di Varallo, anche gli esperti si stupiscono che i rondoni, piuttosto che andare a cercare altri buchi per nidificare, preferiscono insistere per cercare di entrare dove hanno il vecchio nido. Il fatto che, dopo poche ore dalla rimozione dei teli, entrino tra le beole lo dimostra. Ho visto anche un rondone trasportare del materiale, delle fibre vegetali sfilacciate, ovviamente per riparare il nido dell’anno scorso».

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