Cronaca
Romagnano: il finto stupro era una prova per il fidanzato
Finisce in tribunale una finta violenza sessuale inventata per vedere la reazione del fidanzato
Racconta ai carabinieri di essere stata vittima di un tentativo di violenza sessuale. Il giorno dopo torna in caserma e spiega che era tutta un’invenzione: una prova per vedere se il fidanzato era veramente innamorato di lei. Protagonista dell’episodio una donna di 33 anni di Romagnano. L’episodio risale al 2010, ma solo l’altro giorno è approdata in tribunale: ad accusare la donna di simulazione di reato è stato il presunto violentatore, un amico di cui nel corso della prima denuncia la donna aveva fornito tutte le generalità ai carabinieri.
In pratica, la donna ha raccontato ai carabinieri che l’amico le aveva già abbassato i pantaloni, salvo poi fermarsi perché avrebbe sentito aprirsi il cancello della casa della cugina, dove i due erano rimasti soli. Una storia creata ad arte per verificare la reazione del fidanzato, soprattutto per capire se lui non l’avesse lasciata nonostante questo episodio. Il giorno dopo, appunto, la donna ha confessato che non era vero niente, ma il presunto stupratore non l’ha presa bene nemmeno un po’ e l’ha denunciata. Il pubblico ministero ha chiesto una condanna di 9 mesi, mentre il difensore ha chiesto l’assoluzione, visti i problemi psicologici della donna, l’assenza di dolo e il fatto che abbia chiesto subito scusa. Mercoledì la sentenza.
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