Cronaca
Varallo condannato a 4 anni il rapinatore del furgone portavalori
Varallo condannato per la rapina al portavalori: dovrà scontare quattro anni.
Varallo condannato per la rapina
Una pena di quattro anni, con le attenuanti generiche riconosciute. È la condanna inflitta in tribunale a Vercelli a P.P.. A questa pena si aggiungono l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e il risarcimento a All System, che si è costituita parte civile e a cui dovrà rimborsare anche le spese processuali. Secondo i giudici, è lui l’autore del colpo da 50mila euro del 5 maggio 2017, in cui venne rapinato il dipendente di All System intento a prelevare i soldi dal bancomat del BancoPosta. Le indagini avevano mandato sotto processo anche S. L. che avrebbe coperto la fuga del rapinatore. Ma il tribunale lo ha assolto.
Le accuse
Il cossatese si presentò nella centralissima piazza Vittorio a Varallo intorno alle 19 del 5 maggio 2017 minacciando l’addetto alla sicurezza che stava rifornendo il bancomat delle Poste, prese il bottino e si dileguò grazie al complice che lo stava aspettando in auto. Un colpo di qualche migliaia di euro. A distanza di tempo le indagini dei carabinieri avevano permesso di individuare due uomini, entrambi residenti a Cossato, che erano finiti a giudizio. L’accusa aveva chiesto una condanna a cinque anni a testa. Di contro, i difensori avevano invocato l’assoluzione, protestando l’innocenza dei loro clienti e sostenendo che non vi erano certezze sull’identificazione.
I fatti
Era il 5 maggio 2017 quando un dipendente di All System stava rifornendo il bancomat dell’ufficio postale di Varallo, una prassi quotidiana. All’improvviso un uomo con il volto nascosto da un cappellino e da occhiali si presentò intimandogli di consegnare la busta con i soldi che aveva in mano minacciando di sparargli un colpo in testa. L’operatore di sicurezza in un primo momento cercò di rifugiarsi in auto, dove però venne raggiunto dal rapinatore che gli strappò la borsa con i soldi. Quindi diede subito l’allarme, ma quando i carabinieri arrivarono ormai del malvivente non c’era più alcuna traccia. Nessuno sembrò notare nulla.
Le indagini
I carabinieri di Borgosesia con il colleghi di Varallo avevano avviato le ricerche, determinanti oltre alla testimonianza dell’uomo vittima della rapina sono state anche le immagini catturate dalle telecamere del bancomat e dal sistema di videosorveglianza di Varallo. La scena era stata ripresa così come la fuga dei due malviventi.
Grazie ai video infatti si è riusciti a capire che il rapinatore non aveva agito da solo, ma aveva un complice pronto a coprirgli la fuga utilizzando un’auto che è poi risultata di proprietà di una terza persona. Le immagini dei due erano state diramate alle varie stazioni dei carabinieri in Valsesia e oltre.
E proprio i militari di Cossato hanno consentito di riconoscere uno dei rapinatori. Da lì il collegamento con l’altra persona finita sotto processo. I due erano già stati coinvolti in un furto di computer. Le immagini sono state analizzate anche dai Ris di Parma. Alla fine, come detto, il giudice ha dato ragione alla difesa solo per il presunto “palo”, mentre l’uomo identificato come il rapinatore dovrà scontare quattro anni di pena.
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