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Salute e benessere: scopriamo i difetti visivi più comuni e come eliminarli con la chirurgia refrattiva
Le tecniche di chirurgia refrattiva per la correzione dei difetti della vista
Un difetto visivo può rendere difficile distinguere oggetti lontani o vicini, oppure i contorni di entrambi. Miopia, presbiopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia sono i disturbi più comuni che rendono necessario l’utilizzo di occhiali o lenti a contatto.
Per eliminare questi difetti rifrattivi si ricorre alla chirurgia refrattiva. Si tratta di tecniche all’avanguardia che vanno adeguate al tipo di paziente ed al tipo di difetto refrattivo
Per questo motivo è importante affidarsi solamente a personale specializzato con pluriennale esperienza nel settore come, per esempio, il chirurgo refrattivo Dr Angelo Appiotti che impiega tecnologie e macchinari di ultima generazione per intervenire sui difetti della vista, a seguito di un’attenta visita di controllo.
Dalla miopia all’astigmatismo: i principali disturbi della vista
Circa un quarto della popolazione italiana soffre di miopia, un disturbo visivo che causa difficoltà nella visione da lontano: i raggi di luce si riflettono davanti alla retina invece che sopra ad essa, e gli oggetti lontani si distinguono con grande difficoltà a mano a mano che aumentano le diottrie. Fino a – 3 si parla di miopia lieve, fino a – 6 di miopia elevata, arrivando poi a valori patologici che superano le – 25 diottrie
All’opposto sono invece ipermetropia e presbiopia, ove è la visione da vicino ad essere pregiudicata. Con un bulbo oculare che si presenta più corto della norma, nell’ipermetrope la luce viene fissata oltre la retina, ma non sempre ci si accorge del disturbo in giovane età, in quanto si tende a compensare automaticamente a questa condizione, grazie all’accomodazione. L’ipermetropia è un difetto che si stima interessi il 5% della popolazione italiana.
La presbiopia è invece una condizione classica negli ultraquarantenni, caratterizzata da un cristallino che tende a perdere la sua funzionalità con il tempo, impedendo la messa a fuoco degli oggetti vicini.
Oltre ad avere difficoltà a leggere cose vicine, l’astigmatico può trovarne anche nella focalizzazione di immagini lontane. La causa è un difetto morfologico della cornea che è di forma allungata, come un pallone da rugby. Il difetto può essere associato alla miopia (astigmatismo miopico) ed all’ipermetropia (astigmatismo ipermetropico).
Quali tecniche utilizzare per la correzione dei difetti visivi
Per un astigmatismo sia miopico che ipermetropico lieve, nonché per un’ipermetropia pura non oltre le 2 diottrie, si può impiegare una tecnica solida e comprovata nel tempo come la PRK: si tratta di rimuovere la superficie corneale con un apposito strumento, prima di intervenire sulla curvatura della cornea con il laser a eccimeri. Si applica infine una lente protettiva fino a completa ricostituzione dell’epitelio della cornea.
Qualora ci si trovi invece di fronte a una miopia moderata fino a 6-7 diottrie, a un’ipermetropia o a un astigmatismo non superiori alle 5, il chirurgo potrebbe valutare di risolvere con la FemtoLASIK. Entrerà qui in gioco il laser a femtosecondi, che può rilasciare impulsi nell’ordine di milionesimi di miliardesimi di secondo e che avrà il compito di creare un microsportello (flap). Sollevandolo, il chirurgo, grazie al laser, modificherà la curvatura corneale con quello a eccimeri, prima di riposizionare il flap.
La tecnica Relex Smile può risolvere problematiche legate a miopia o astigmatismo miopico anche elevati, utilizzando un unico laser: quello a femtosecondi. Attraverso una mini incisione di ca 2 millimetri, si estrae un lenticolo precedentemente creato in meno di 30 secondi delle dimensioni e della forma esatte del difetto da correggere.
Qualora le tecniche laser non fossero adatte per il difetto refrattivo da correggere, si potrà optare per strategie chirurgiche quali l’impianto di lente fachica (ICL) da inserire nei soggetti giovani davanti al cristallino oppure la Facorefrattiva, in soggetti sopra i 45-50 anni, che sostituisce direttamente il cristallino naturale con uno artificiale e biocompatibile.
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