Attualità
A Gattinara dopo tre anni di riflessione rinasce la tabina Barlet
Il prossimo appuntamento sarà all’ex colonia Bertotto per la Festa delle medie, dal 30 giugno al 3 luglio
In città rinasce la tabina Barlet in versione 2.0. Dopo un periodo di assenza dalla scena cittadina, a Gattinara rinasce lo storico gruppo. Fondata nel 1985 in viale Roma, e da allora sinonimo di tradizione, divertimento, mangiate e bevute, la tabina Barlet nel corso degli anni ha contribuito a realizzare numerose manifestazioni ed eventi gattinaresi, primi fra tutti il carnevale e la festa dell’uva. Ora, rigenerati dalla pausa di riflessione, alcuni storici “tabinat”, forti anche del contributo di nuove appassionate leve, hanno deciso di riaprire i battenti nell’inedita sede di via Mercurino. «Tre anni fa all’interno del nostro gruppo subentrò una certa stanchezza – osserva Massimo Biasini, uno dei giovani della ritrovata compagnia – e si decise di sospendere gli incontri». Ora, però, la tabina ha ripreso a vivere. «Ci si vede nel nuovo locale con tanta voglia di divertirsi. Lunedì sera, per esempio, abbiamo visto tutti insieme la prima partita dell’Italia agli Europei di calcio; del resto l’obiettivo delle tabine è proprio quello di trascorrere momenti di allegria e spensieratezza».
La tabina Barlet è da sempre attiva nell’Associazione carnevale e continuerà a dare il proprio contributo collaborando con le altre realtà locali. «Da giovedì 30 giugno a domenica 3 luglio parteciperemo alla terza edizione della Festa delle Medie-Beerfest, manifestazione organizzata dall’Associazione carnevale nell’area dell’ex colonia Bertotto e patrocinata dal Comune di Gattinara». Oltre alle squisite birre medie spillate da divertenti baristi, la faranno da padrone piatti tipici della cucina bavarese, grandiose grigliate, primi gustosi, taglieri dei migliori salumi e formaggi della zona e molto altro. Il tutto condito dall’ottima musica live delle band che si alterneranno sul palco per tutte le serate della festa. Inoltre, grazie al maxischermo appositamente allestito, ci sarà la possibilità di non perdersi neanche un minuto delle partite degli Europei, che in quei giorni osserveranno i quarti di finale.
Il nome storico della tabina, Barlet, sta a significare una piccola botte dalla capacità di cinque litri e, prosegue Biasini «non ce la siamo sentiti di cambiarlo. Anzi, modificarlo ci sarebbe dispiaciuto proprio. Abbiamo così pensato di aggiornarlo aggiungendoci il 2.0 del nome attuale per sottolineare lo stato di evoluzione, e al tempo stesso di continuità, rispetto alla precedente gloriosa esperienza». Con Biasini fanno parte della tabina i soci Renato Guiglia, Davide Negro, Ernesto Ranalli, Piero Grigato, Emidio e Antonello Casula, Ettore Beccari, Mauro Colombo e Massimo Gibbini.
Il lemma “tabina” non è riportato da nessuna enciclopedia e nessun dizionario. Secondo alcuni deriva dal latino tabula o taberna (tavolo), per altri proviene dal celtico tabar (luogo di riunioni), altri ancora lo avvicinano al francese tabarin (locale adibito alle rappresentazioni teatrali e al ballo) o, più semplicemente, a tapino, luogo dove si riuniscono dei poveri tapini.
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