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A Varallo entra in funzione la stazione che ”ascolta” i terremoti

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Servirà a conoscere meglio la struttura crostale di questa parte delle Alpi occidentali

Servirà a conoscere meglio la struttura crostale di questa parte delle Alpi occidentali la stazione sismica che è stata posizionata nelle scorse settimane vicino al cimitero di frazione Arboerio, nel Comune di Varallo. La Valsesia è stata scelta per portare avanti il progetto scientifico “Alparray, complementary experiment Ivrea”, parte del più grande progetto “AlpArray”. «Lo scopo è quello di aggiungere un tassello al vasto campo d’informazioni che servono per conoscere meglio il nostro pianeta – spiega il vice sindaco di Varallo Pietro Bondetti -. Il progetto è svolto in collaborazione tra molti enti di ricerca europea nel campo della geofisica: l’Institute of Geophysics of the Cas, in Repubblica Ceca, l’Università di Losanna, in Svizzera, e l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, in Italia».

I tre enti si sono consorziati per condurre uno studio della parte profonda di una porzione di litosfera, ovvero la parte rigida del pianeta che costituisce le zolle, lungo una linea di circa cinquanta chilometri di lunghezza che va da Boccioleto fino a Biandronno, in provincia di Varese, passando per la provincia di Novara e più precisamente attraverso Vocca, Varallo, Civiasco, Cesara, Armeno, Nebbiuno, Calogna e Ispra. In ognuno di questi siti è stata installata una stazione sismica digitale, costituita da un sismometro in grado di registrare i movimenti del terreno dovuti sia ai terremoti vicini che a quelli molto lontani, a oltre 1000 chilometri di distanza, con associato un sistema di acquisizione sottoterra, installata un’antenna Gps, un dispositivo di comunicazione e un pannello solare.

«Gli strumenti impiegati sono molto sensibili – dice ancora Bondetti – e la loro posa in opera richiede l’osservanza di molti vincoli come la distanza da fonti di vibrazione, come strade, ferrovie e fabbriche, la possibilità di alimentarli adeguatamente con corrente elettrica o pannelli solari, la protezione dalle intemperie e la disponibilità di segnale Gps e Gsm per la ricezione del segnale di tempo e la comunicazione con il Centro elaborazione dati». La strumentazione installata non è in alcun modo nociva per le persone e in particolare non emette calore, onde elettromagnetiche o radiazioni. Le stazioni saranno operative per almeno un anno e monitoreranno la sismicità registrando e archiviando i sismogrammi per poi utilizzarli in vari studi in grado di restituire un’immagine a colori dell’interno della Terra attraverso tecniche del tutto simili alla tomografia medica».

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