Attualità
Borgosesia inaugura la seconda panchina rossa contro la violenza sulle donne
Borgosesia inaugura la seconda panchina rossa contro la violenza sulle donne nel piazzale tra via Vittorio Veneto e via Risorgimento.
A Borgosesia la seconda “panchina rossa”
A Borgosesia c’è la seconda panchina rossa, simbolo contro la violenza sulle donne. È stata inaugurata sabato mattina, nel piazzale tra via Vittorio Veneto e via Risorgimento. L’iniziativa prende forma grazie all’attività e alla sensibilità della Croce rossa che si è fatta promotrice di questo progetto che ha già collocato tredici panchine nei paesi di Valsesia e Valsessera. Ognuna caratterizzata dalla targa con il numero di telefono 1522 a cui le donne vittime di violenza possono fare riferimento per denunciare abusi e maltrattamenti.
A introdurre il momento celebrativo la presidente del comitato locale della Cri, Daniela Denicola, che ha ricordato come «ancora oggi sembra che il problema sia denunciare: da simbolo, la panchina diventa quindi aiuto concreto, evidenziando il numero cui rivolgersi prima che sia troppo tardi».
È la seconda panchina rossa a Borgosesia, dopo quella collocata quattro anni fa in piazza Mazzini: «Il progetto è nato proprio a Borgosesia grazie alla proposta di Piera Goio, volontaria Cri, che venne da me per chiedermi se nei magazzini del Comune ci fosse una panchina verde da ridipingere di rosso per esporla al centro della città e sensibilizzare le persone sui problemi della violenza sulle donne» ha evidenziato l’assessore Eleonora Guida, presente all’inaugurazione in rappresentanza del Comune insieme al consigliere Francesco Nunziata, assessore ai servizi socio-assistenziali dell’Unione montana Valsesia. Quest’ultimo ha ricordato che «sul territorio è operativo anche il centro antiviolenza Eos: chiamando il 334 3113955 si può ricevere aiuto 24 ore su 24. In provincia di Vercelli negli ultimi 15 mesi il servizio ha aiutato venti donne, di cui dieci “codici rossi” ossia casi gravi, inserite in strutture protette».
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Alla cerimonia hanno presenziato il presidente della Provincia Eraldo Botta e il parroco di Borgosesia don Gianluigi Cerutti, a fianco di diversi volontari del comitato cittadino della Croce rossa.
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L.
17 Marzo 2022 at 12:12
Andrebbe anche ricordato che la violenza non ha genere e queste iniziative anche se nobili e quindi giuste, condivisibili, escludono purtroppo l’uomo. Tutti e senza distinzione alcuna, come recita anche l’articolo 3 della nostra Costituzione, hanno il diritto d’essere ascoltati, tutelati, sostenuti. Lo chiede anche la Convenzione di Istanbul che riconosce gli uomini come possibili vittime di violenza domestica. La violenza sulle Donne è sempre sbagliata ma ne esiste anche una meno nota sull’uomo e non deve passare in secondo piano.
Marco Semprini
17 Marzo 2022 at 17:00
Concordo al 100% Al giorno d’oggi la cosa più semplice per una donna è accusare un uomo di molestie o di violenze. Anche accuse fasulle mettono comunque l’uomo dalla parte del torto e la società (e la legge) lo mettono alla berlina fino a prova contraria. La violenza sulle donne è un atto barbaro, figlio di una certa cultura religiosa che si trascina da secoli, e che ha “imposto” alla società il ruolo di inferiorià della donna. Esiste però un sottile confine tra il diritto di essere tutelate e difese e quello che permette loro di distruggere gratuitamente la reputazione di un uomo. Perchè se una donna da del cretino ad un uomo, che lui lo sia o no, egli è per tutti un cretino. Se un uomo da della cretina ad una donna, che lei lo sia o meno, egli è per tutti un mostro che discrimina. Ecco perchè queste iniziative delle “panchine colorate” sono e restano pagliacciate.