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Da Varallo alla Costa Azzurra: 30 anni a servizio del pascià. L’esperienza narrata in un libro

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Da Varallo al fianco di un pascià in Costa Azzurra per oltre tre decenni. Giorgio Macchiorlatti si racconta in un libro.

Da Varallo alla Costa Azzurra

Per oltre trent’anni al servizio di un pascià nella luminosa e affascinante cornice della Costa Azzurra. Un’esperienza indimenticabile che oggi, a 75 anni, il varallese Giorgio Macchiorlatti (papà tra l’altro di Elena, autrice del romanzo autobiografico “Oltre il mio destino”), ha deciso di condividere con tutti attraverso le pagine di “Io e il pascià”. Il libro è acquistabile alla libreria “Centro libri” di Varallo.

La sua storia intrecciata al pascià Hilamy Hussein

Nel libro fresco di stampa racconta i suoi anni al fianco del pascià turco Hilamy Hussein. Nato nel 1908 e morto nel 1992, Hussein era imparentato con la famiglia dei reali d’Egitto, cognato del popolare re Farouk. Negli anni Cinquanta il principe acquistò una grande dimora all’italiana in Costa Azzurra, a Saint-Jean-Cap-Ferrat. La villa, fatta costruire dall’artista americano Ralph Curtis, aveva tetti in tegole verniciate di verde e il pascià la ribattezzò villa “Baia dei Fiori”.

Assunto a 18 anni

È proprio lì che Macchiorlatti trascorse oltre trent’anni della sua vita come cameriere personale del pascià, vivendo in prima persona ogni istante di quella “favola d’altri tempi”. «Tutto ebbe inizio nel 1964 – racconta -. Avevo 18 anni e lavoravo come cameriere all’Hôtel Royal, albergo super lusso di Evian-les-Bains, diretto da un valsesiano. Venni a sapere che il pascià stava cercando personale da impiegare nella sua villa. Fui assunto e rimasi al servizio del principe fino alla sua morte e anche dopo, fino a quando la villa non venne venduta».

Un libro che racconta tutti i retroscena

Tanti gli episodi che Macchiorlatti descrive nel suo libro, come quello di Barbara Hutton, l’ereditiera delle ereditiere, una delle donne più ricche del mondo nel secolo scorso. «Arrivò in villa con 48 valigie, tre infermiere e il suo medico personale». E nel suo libro Macchiorlatti racconta anche della lussuosissima dimora in cui si tenevano feste e grandi ricevimenti; delle altissime frequentazioni sociali – dai principi di Monaco ai miliardari americani, dai grandi attori alle teste coronate di mezza Europa -; ai viaggi in tutta Europa; alle grandi aste del patrimonio.

Oltre trent’anni a vivere “in un altro mondo”, come lo definisce Macchiorlatti stesso. «Il principe Hilamy Hussein era un personaggio straordinario – racconta l’autore -. Rimasto vedovo, amava viaggiare in tutta Europa e tante volte ebbi l’onore di accompagnarlo. Era molto esigente, ma anche generoso. Si recava spesso al casinò perché era un giocatore incallito e visto che si entrava alle 14.30 e si usciva alle 4 del mattino dopo, a me e all’altro suo cameriere personale che lo accompagnavamo, regalava delle fiches per permetterci di giocare e divertirci un po’. Voleva sempre del personale al suo fianco, non usciva mai da solo. Doveva essere servito in tutto».

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