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Dipendenza da nicotina: è vero che la si può combattere con le sigarette elettroniche?

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Nonostante non tutta la comunità scientifica sia concorde riguardo l’efficacia delle sigarette elettroniche nel percorso relativo allo smettere di fumare, resta il fatto che le e-cig possono essere un utile strumento atto a raggiungere l’obiettivo a cui molti fumatori anelano, ma a cui non molti arrivano per una serie di ragioni.

Se anche voi siete  tra quelle persone che hanno smesso di fumare grazie alle sigarette elettroniche e sono alla ricerca non solo di informazioni a riguardo del tema, ma anche di un sito su cui poter acquistare liquidi sigaretta elettronica, Terpy.it può fare al caso vostro.

Detto ciò, andiamo a vedere perché per moltissimi smettere di fumare sembra un’impresa impossibile, e quali sono i vantaggi dello smettere di fumare sigarette “canoniche”.

La dipendenza da nicotina

Rinominata così in onore di Jean Nicot, colui che introdusse il tabacco alla corte del Re di Francia nel XVI secolo, la nicotina è una sostanza psicoattiva che ritroviamo in praticamente ogni tipo di sigaretta tradizionale presente sul commercio.

 Ed è proprio questa a causare la cosiddetta astinenza da nicotina, conosciuta anche come sindrome di astinenza da nicotina, la quale è un insieme di sintomi che affliggono tutti coloro i quali hanno scelto da poco di smettere di fumare. Questa sostanza psicoattiva è infatti capace di generare una dipendenza fisica nel nostro corpo, proprio come fanno le droghe di tipo illegale o l’alcol comunemente commerciato. 

La sindrome di astinenza da nicotina compare giù a distanza di poche ore dall’ultima sigaretta consumata, e intorno al terzo giorno passa a quella che viene definita la sua fase acuta. Passati poi tra i 14 e i 21 giorni, essa comincerà a risolversi autonomamente.

I sintomi principali che si annoverano in questa sindrome sono:

  • un desiderio irrefrenabile di fumare
  • sentimenti di collera e facile irritabilità
  • nausea
  • mal di testa
  • depressione
  • fame accentuata

Nonostante si pensi spesso che questo sia un semplice vizio, l’astinenza da nicotina è una vera e propria malattia, tant’è che sia il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) sia la Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD-10) redatta dall’OMS la riconoscono ed etichettano come tale.

Ecco spiegato quindi perché è così difficile per molte persone darci un taglio col fumo.

Di fatto, comunque, anche i liquidi delle sigarette elettroniche presentano percentuali di nicotina, ma ciò non è necessariamente un male come andremo a vedere.

La percentuale variabile di nicotina nei liquidi da vaporizzazione

Se però le sigarette tradizionali hanno, in media, un contenuto pari a circa 12 milligrammi di nicotina, per quanto riguarda i liquidi da vaporizzazione delle sigarette elettroniche questa percentuale è variabile, nonché rigorosamente sanzionata dalle autorità competenti in Italia.

Al momento, il limite imposto dalla legge va da uno 0% fino a un massimo di 1,6% di nicotina al’interno del liquido. In questa percentuale variabile però trova la sua forza di strumento utile a diminuire o dare un taglio (non troppo netto) con il fumo tradizionale, poiché queste percentuali aiutano il nostro organismo ad affrontare la sindrome di astinenza da nicotina, sindrome ampiamente illustrata nel paragrafo precedente.

Grazie a questi liquidi quindi si potrà scalare gradualmente nelle percentuali contenute nei liquidi da vaporizzare, fino all’arrivare verso il fatidico 0 senza subire a pieno tutti i sintomi di cui sopra amplificati da un taglio drastico al fumo.

Detto ciò, resta comunque un fatto che una percentuale di fumatori rimane tale, nonostante i tentativi di smettere con la sigaretta elettronica, e non riesce a staccarsi totalmente dalla dipendenza da nicotina.

La differenza di sapore e odori nei liquidi da vaporizzazione

I fumatori sanno bene qual è il sapore che hanno la maggior parte delle sigarette, e nonostante sl mercato siano presenti innumerevoli brand, marchi differenti tra loro nel packaging e a volte nell’apparire della sigaretta stessa, chi le ha fumate sa che il sapore tra esse è pressappoco lo stesso, salvo qualche variante aromatizzata di recente fabbricazione (per lo più parliamo di gusti vaniglia e mentolo).

Detto ciò, forse solo i fumatori sanno qual è il sapore del tabacco fumato, ma tutti noi conosciamo la famigerata “puzza di sigaretta”. Una puzza facilmente identificabile in aree chiuse, sui vestiti e nell’alito di chi ha appena fumato, un puzzo decisamente non gradito a tutti.

Senza contare poi il fatto che in praticamente quasi tutti i luoghi pubblici fumare sigarette è severamente vietato dalla legge, e andare contro a queste leggi prevede sanzioni salatissime. Restrizioni che, non ci sarebbe neanche il caso di dirlo, sono arrivate con gli anni a colpire sempre più luoghi a causa di tutte le scoperte in ambito medico riguardo i danni del fumo passivo.

Ebbene, tutto ciò non riguarda le sigarette elettroniche.

Per questo prodotto infatti, una delle caratteristiche più intriganti è proprio la possibilità di poter selezionare uno specifico liquido per la vaporizzazione anche e proprio in virtù dei propri gusti personali. La scelta di aromi da selezionare una volta aperto un e-store come quello di Terpy ad esempio sono veramente tanti, e vanno dai cremosi ai fruttati, dai tabaccosi a quelli “speciali”.

Inoltre, il vapore sprigionato da questi liquidi vaporizzati è decisamente gradevole se rapportato alla suddetta puzza di sigaretta, a prescindere dall’aroma selezionato. Questo perché il processo alla base della vaporizzazione è completamente diverso e, per definizione, non viene sprigionato fumo da combustione.

Sempre a causa di questo motivo, tecnicamente “svapare” non è vietato dalla legge in alcun luogo, ma ciò non toglie il fatto che ci siano attività commerciali private o specifiche leggi locali che impediscono di fumare sigarette elettroniche in dato luogo.

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