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Elena Romagnolo: «Basta con le gare, ma a Trivero continuerete a vedermi correre»

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Alle spalle due partecipazioni alle Olimpiadi, fior di titoli e il record italiano sui 3000 siepi

«Rimanere a Trivero ad allenarmi è stato un valore aggiunto». Elena Romagnolo ha lasciato l’Esercito e la corsa professionistica, ma rimane innamorata dell’atletica. Le strade di Trivero, la Novareia, le vie di Pray e Coggiola sono sempre state le sue piste di allenamento preferite, e qui è rimasta anche quando è arrivato il successo. Alle spalle due partecipazioni alle Olimpiadi, fior di titoli e un record italiano sui 3000 siepi che si mantiene ancora. Adesso però a causa di qualche infortunio di troppo bisogna cambiare vita.

«L’atletica è il mio primo amore – racconta -. Ho iniziato a correre a Trivero e qui sono sempre rimasta, anche se ho girato il mondo grazie a questo sport». C’è chi con il successo decide di trasferirsi, ma Elena Romagnolo è sempre rimasta fedele alle sue montagne. «Alla fine allenarsi sulle strade di casa è stato anche uno stimolo – racconta -. Il fatto di avere persone che credono in te, che ti chiedono come è andata la gara, quale sarà la prossima e che ti incentivano è stato un valore aggiunto. E poi qui non ho avuto distrazioni, ho sempre potuto tenere la concentrazione durante gli allenamenti e le gare. E non per ultimo, qui ho sempre avuto la mia famiglia».

Anche se vere piste di atletica in paese non ce ne sono, alla fine Trivero ha portato fortuna a Elena: «L’ho sempre detto. Il nostro territorio è una vera palestra naturale, ci sono percorsi dove puoi sviluppare la forza. Ci sono tantissimi percorsi adatti per chi vuole allenarsi nella corsa. Anche come temperatura è l’ideale, soltanto nel periodo invernale tra dicembre e febbraio mi spostavo per allenarmi altrove. Altrimenti è davvero l’ambiente ideale».

Adesso si volta pagina, una decisione maturata e condivisa con l’Esercito. Dopo essersi messa in mostra nel Gse Zegna, Elena Romagnolo aveva fatto il salto nel Cus Bologna. Era stato Tiziano Bozzo a portarla alla prima Olimpiade, poi il passaggio sotto la guida di Andrea Bello con l’Esercito. Si lascia alle spalle sette titoli italiani assoluti in cinque specialità diverse, una finale alle Olimpiadi di Pechino 2008 nei 3000 siepi e una a Londra 2012 nei 5000 metri. Ha vinto cinque medaglie in tre competizioni diverse: argento ai mondiali militari di corsa campestre, un oro e un argento nella Coppa Europa dei 10.000 metri e un argento e un bronzo ai giochi del Mediterraneo. E, come dettoo, è ancora suo il record nazionale dei 3000 siepi.

Ora spazio alla famiglia e alla piccola Carlotta, ma non solo. «Qualche progetto ce l’ho – conclude -. La corsa? Un paio di allenamenti a settimana li faccio, ma con un altro spirito, per tenersi in forma». La notizia dell’addio al professionismo da parte di Romagnolo ha lasciato un po’ spaesati i tanti tifosi di Trivero ma non solo. L’amministrazione comunale del sindaco Mario Carli lancia «un ringraziamento caloroso per gli alti meriti sportivi e per aver rappresentato con prestigio il paese di Trivero agli occhi del mondo». E il consigliere Fulvio Chilò propone di invitare l’atleta in consiglio comunale «per renderle merito dei risultati ottenuti in tutti questi anni di professionismo e per aver portato il nome di Trivero in ben due Olimpiadi e in numerosi altri appuntamenti di atletica leggera».

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