Seguici su

Attualità

Ferrovia Novara-Varallo: ecco quanto costerebbe riattivare la linea

Pubblicato

il

Ferrovia Novara-Varallo: ecco la confutazione ai numeri forniti dall’assessore regionale Marco Gabusi.

Ferrovia Novara-Varallo: ecco quanto costerebbe

Macché troppo costoso! Creare un sistema treno-bus tra Varallo e Novara costerebbe appena 75mila euro in più di quanto si spende oggi per un servizio tutto basato sui pullman. E si viaggerebbe più veloce: un’ora o poco più per percorrere in treno tutta la tratta, contro un’ora e tre quarti che si impiega solo col bus.

È quanto afferma il varallese Silvio Giubertoni, ingegnere che da anni sostiene il ripristino della Novara-Varallo, interrotta nel 2014 (salvo i treni storici).

La confutazione di Giubertoni

Nelle scorse settimane l’assessore regionale ai trasporti Marco Gabusi ha spiegato che i costi per la riattivazione delle linee sarebbero proibitivi a fronte di vantaggi non esaltanti. Una tesi che però Giubertoni mette in discussione. Qui di seguito la sua lettera aperta.

La risposta all’interrogazione consiliare dell’assessore Gabusi sulla Varallo-Novara è l’esempio di come tergiversare con un problema che non si vuole affrontare. Basta infatti complicarlo tirando in ballo i costi, la sicurezza, le competenze e via dicendo. Perché se è pur vero che per riattivare tutte le ferrovie sospese in Piemonte occorrerebbero 30 milioni all’anno*, è altrettanto vero che sulla loro importanza per i territori serviti e sulla frequenza delle corse ivi proposto c’è parecchio da discutere.

Tempi di percorrenza

La maggior parte delle 14 (o 12?) tratte sospese hanno lunghezze intorno ai 30 chilometri, ragion per cui il servizio sostitutivo su gomma comporta sì maggiori tempi di percorrenza, ma sempre inferiori all’ora. Inoltre si tratta di percorsi in gran parte in pianura (da qui l’idea di trasformarle in piste ciclabili), e con percorsi alternativi anche su rotaia: è il caso della Arona-Santhià.

Da Varallo a Novara invece il viaggio in bus dura non meno di un’ora e 47 minuti (contro i circa 60 del treno). Tempo stimato senza considerare gli eventuali contrattempi dovuti alle innumerevoli rotatorie, semafori, centri abitati e dossi.

La proposta dell’Agenzia per la mobilità regionale (Amr)

Nella proposta Amr si prospetta un servizio di venti corse di 44 minuti di durata, con due fermate intermedie (Borgosesia e Romagnano) del costo annuo di circa 3 milioni e un servizio bus navetta integrativo del costo di 300mila euro per collegare i piccoli centri, l’ospedale e altri servizi locali alle stazioni ferroviarie. Ma sono necessarie tutte quelle corse?

Bastano quattro corse al giorno

Un servizio molto meno ambizioso e costoso potrebbe essere quello di sole quattro corse al giorno. Le fermate intermedie potrebbero essere a Quarona, Borgosesia, Grignasco e Romagnano, con i bus navetta integrativi. Estrapolando, con quattro fermate si salirebbe a 48 minuti e i costi in proporzione scenderebbero a circa 600mila euro, o poco più, che, aggiunti ai 300mila euro dei bus, comporterebbero un onere di circa 900mila euro all’anno. L’attuale (dis)servizio bus costa alla regione 825mila euro all’anno.

Ovviamente le corse potrebbero e dovrebbero essere in coincidenza con i treni lungo la Milano-Torino (ce ne sono da tre a quattro ogni ora) che in 40 minuti porterebbero a Milano, in 60 a Torino e in 15 a Vercelli.

Si attivino Comuni e Provincia

Di fronte a questo palese disinteresse regionale, siano il comune di Varallo e/o la provincia a farsi carico della redazione di un progetto di servizio. Solo con un’iniziativa locale si potrà arrivare con la Regione a una soluzione che è indispensabile e urgente per il territorio. Chi è sprovvisto di automobile in Valsesia oggi è completamente isolato.

* Secondo lo studio commissionato dalla passata amministrazione regionale all’Agenzia per la mobilità regionale (Ams).

LEGGI NOTIZIA OGGI DA CASA: IL TUO GIORNALE COMPLETO IN VERSIONE DIGITALE

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook

6 Commenti

1 Commento

  1. alessandro belviso

    16 Marzo 2021 at 22:48

    appunto

  2. Filippo Di Benedetto

    17 Marzo 2021 at 11:19

    Tutto vero. Col treno, da Borgosesia per raggiungere Novara occorrevano 50 minuti, mentre adesso ne occorrono almeno 80.
    Attraversamento paesi, rotonde e quant’ altro, fanno si che si arrivi sconvolti a fine viaggio. Per quanto riguarda i costi che qualcuno considera elevati, obietto che il sistema pubblico, deve comunque offrire i servizi ai cittadini a costo di sostenere un disavanzo di spesa.
    Saluti.

  3. John

    17 Marzo 2021 at 15:28

    I territori Biellesi e Valsesiani un tempo potevano contare su numerose linee ferroviarie a partire dagli inizi del secolo scorso. Ad oggi ne sono sopravvissute davvero poche, e la qualità del trasporto pubblico è sempre e solo peggiorata. Nessuno nega l’utilità degli autobus per coprire in modo capillare anche i comuni più piccoli, ma gli autobus dovrebbero servire quasi esclusivamente come servizio navetta da e per le stazioni ferrotramviarie. Specialmente con la sempre più pressante necessità di abbassare l’inquinamento ambientale, il ripristino e l’elettrificazione delle linee ferroviarie, incluse quelle dismesse da decenni e smantellate, dovrebbe essere una priorità assoluta.

  4. marco

    17 Marzo 2021 at 18:10

    E bravo Ing. Giubertoni!!! Ha ha dimostrato in modo esauriente che le tesi della Giunta Regionale, secondo cui la riattivazione della linea ferroviaria Novara-Varallo avrebbe costi insormontabili, sono errate. Ed io vorrei aggiungere che, per chi deve pensare al futuro del paese essendo un politico, è indispensabile valutare non solo i costi economici immediati di tale operazione, ma anche tutti i sicuri benefici che potrebbe portare in seguito, tra cui sicuramente quelli ecologici, di mobilità, turistici, ecc. Certo, per far ciò è necessario guardare avanti e fare le scelte opportune, come da tempo ci indica l’Unione Europea ed ora anche il nostro nuovo Governo. Saluti da un lombardo amante dei viaggi in treno e che non ne può più di essere obbligato ad usare l’auto per venire nella sua seconda casa di Varallo

  5. Andrea

    18 Marzo 2021 at 16:01

    Fior di incapaci hanno costruito la loro carriera politica vantandosi di aver “risanato” i bilanci del trasporto pubblico attuando dei veri e propri tagli indiscriminati sulle tratte ferroviarie.
    Non è troppo diverso da quanto fatto al servizio sanitario pubblico, salvo poi accorgersi di quanto sia inadeguato di fronte ad emergenze come quella attuale.

  6. Enrico

    7 Novembre 2021 at 23:26

    Ripristinare dopo tantissimo tempo la linea ferroviaria Novara Varallo sarebbe un grandissimo aiuto per tutti i novaresi e tutti i valsesiani. FATE TORNARE IL TRENO!!!! G R A Z I E

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *