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Leonardo Varzi di Scopa promessa dello slalom nazionale. E gioca pure a calcio

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Il giovane di Scopa Leonardo Varzi tra i migliori slalomisti e gigantisti d’Italia.

Leonardo Varzi di Scopa promessa dello slalom nazionale

Calcio, sci e scuola. Non si può certo dire che quella di Leonardo Varzi sia una vita con pochi impegni. Il giovane di Scopa, classe 2005, divide infatti le sue giornate tra le lezioni all’Itis di Borgosesia, dove studia meccanica, gli allenamenti e le partite con la maglia dell’Under 16 della Dufour Varallo e i paletti sulle piste innevate.

Ma in questo 2021 il suo talento è venuto fuori soprattutto sulla neve: per lui un nono posto ai campionati italiani in gigante e un ottavo in slalom speciale al “Pinocchio sugli sci”, una delle manifestazioni più importanti e prestigiose in Europa. E il portacolori dello Ski Team Valsesia ha raccolto un sacco di vittorie e piazzamenti anche nelle altre gare in giro per l’Italia.

Una grande passione per lo sci

«Lo sci – racconta – mi è sempre piaciuto più del calcio. Ho cominciato a praticarlo da piccolo, poi dopo un periodo di stop ho ripreso a gareggiare all’età di 10 anni, seguito allora come adesso dal mio allenatore Francesco Negra. Nella Dufour, invece, gioco come attaccante, ma il calcio mi è sempre servito soprattutto per tenermi in allenamento. Penso che mi concentrerò d’ora in poi soprattutto sulla disciplina che mi ha dato tante soddisfazioni quest’anno. Mi piacerebbe diventare uno sciatore vero e proprio. L’anno prossimo sarò in competizione con avversari più grandi di età e dovrò cercare di farmi valere».

Conciliare sport e scuola

Per arrivare ad alto livello, naturalmente, servono impegno e dedizione. «Già adesso – riprende Varzi – durante l’inverno mi alleno due o tre giorni alla settimana e nei week-end faccio le gare. Quello è sicuramente il periodo più impegnativo dell’anno, visto che quando si torna a casa si deve anche studiare, però cerco di conciliare sport e scuola».

Quando è con gli sci ai piedi si ispira a grandi campioni, di cui un giorno, chissà, riuscirà anche a eguagliare i risultati. «Il mio idolo? L’austriaco Marcel Hirscher (due ori olimpici e otto coppe del mondo consecutive, ndr), ma ammiro molto anche il francese Alexis Pinturault. La mia specialità preferita, invece, è sicuramente il gigante».

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