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Malata oncologica non riesce a prenotare la visita: accade in Valsesia
Malata oncologica non riesce a prenotare la visita: accade in Valsesia
Salta l’esame ecocardiologico a una malata oncologica: e ora non c’è più disponibilità
Malata oncologica prenota un ecocardio a ottobre per febbraio, ma pochi giorni prima della visita le arriva un messaggio registrato avvisandola che è tutto saltato per via del Covid. La donna, residente in Valsesia, ha dovuto andare alla visita oncologica di controllo senza il referto. Impossibile prenotare un nuovo esame in tutta l’Asl Vercelli.
«Sono in cura oncologica all’Humanitas a Milano – spiega la donna -. E per marzo mi avevano fissato una visita di controllo dove dovevo portare un ecocardio. Così ero mossa per tempo: a ottobre avevo già fatto l’impegnativa e la prenotazione era per il 9 di febbraio». Insomma tutto era stato fatto secondo la procedura e con largo anticipo, poi la burocrazia e il Covid hanno mandato all’aria tutto. «Qualche giorno prima ricevo una chiamata e mi dicono che è tutto sospeso – aggiunge -. Io ho aspettato un po’ sperando che mi richiamassero per darmi un nuovo appuntamento per i prossimi giorni». Non ricevendo alcun riscontro allora ha provato a riattivarsi: «Ho sentito il numero verde sanitario della Regione e mi hanno detto che non possono fare nulla perché la mia ecocardio in pratica era bloccata». E non è l’unico caso che si è verificato. In tante persone che avevano visite o controlli fissati nel periodo di febbraio un po’ in tutto il Piemonte si sono viste annullare tutto per via del Covid. Non è stata prevista alcuna data alternativa.
L’unica cosa per la donna era rifare l’intero iter: «Sono andata dal medico di base e mi ha fatto una nuova impegnativa per l’ecocardio. E quindi sono andata al Lingottino di Borgosesia per la prenotazione al Cup, avevo davanti 15 persone con impegnativa non urgente ma mi è stato risposto che non possono fare nulla perché non c’è disponibilità per effettuare l’esame né a Borgosesia e neppure a Vercelli. Tra l’altro ho trovato anche modi abbastanza sgarbati nel trattare le persone».
E quindi? «La mia visita di controllo oncologico a Milano l’avevo già prenotata e sono andata senza l’ecocardio sperando di far avere questo documento il prima possibile da inviare». Eppure l’Asl Vercelli aveva annunciato che dall’1 marzo le attività sarebbero riprese regolarmente.
«Abbiamo la fortuna di avere un ospedale in Valsesia, ma stanno togliendo tutto. Alla fine farò l’ecocardio privatamente come ho fatto altre cose, sia mammografia che ecografia, pagando di tasca mia nonostante abbia diritto all’esenzione. L’ultima speranza è sentire se posso fare questo esame a Borgomanero se l’attesa non è lunga, altrimenti l’unica strada è quella privata».
La donna era stata in cura anche in ospedale a Borgosesia: «Devo dire che quando ero stata in chirurgia mi ero trovata davvero bene. Non c’era stato alcun problema. Ora purtroppo sono incappata in questa situazione assurda che non trovo giusta nei confronti dei pazienti. La sanità dovrebbe agevolare l’utenza, invece così facendo si obbligano le persone a rivolgersi al privato con costi davvero importanti da sostenere soprattutto quando bisogna fare più esami e spesso ravvicinati tra loro».
Infine lancia un appello: «Spero davvero che quanto successo sia solo un caso e che l’attività del nostro ospedale possa riprendere a pieno regime come è sempre stato».
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Aldo
6 Aprile 2022 at 21:36
È una vergogna, con la scusa del COVID le altre visite vengono passate in sordina, però se vai a pagamento i posti ci sono e magari anche dal medesimo dottore. Se non hai il COVID per loro bisogna morire. L’ospedale di Borgosesia sta perdendo colpi.
Ettore
7 Aprile 2022 at 8:14
Eh si, si sa che il covid è una SCUSA. Vada a passare qualche ora nei pronto soccorso, prima di sputare sentenze senza competenze ne titoli.