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Passerella Serravalle-Grignasco ancora chiusa alle auto
Passerella Serravalle-Grignasco ancora interdetto ai veicoli: è in attesa di verifiche.
Passerella Serravalle-Grignasco chiusa
E’ più lunga del previsto l’attesa per la riapertura della passerella sulla Sesia, tra Grignasco e Serravalle. Lo stretto viadotto (si passa a senso unico alternato, regolato da semafori) è stato chiuso circa un mese fa dalle due amministrazioni comunali con l’intenzione di metterlo in sicurezza. C’erano state in quel periodo piogge abbondanti e il livello del Sesia si era parecchio alzato. Trattandosi di un’opera risalente ad una cinquantina di anni fa, i sindaci dei due centri, proprietari del ponte, avevano deciso di chiuderlo al traffico per il tempo necessario alle verifiche e per effettuare eventuali lavori. Attualmente però le operazioni non sono ancora partite e ai due imbocchi della struttura i semafori restano rossi e la sbarra d’accesso abbassata.
I controlli
«A breve dovrebbe partire la verifica su tutto il ponte – dice il sindaco di Grignasco, Roberto Beatrice -. La struttura verrà monitorata a 360 gradi: si tratta di un’opera che ha almeno 50 anni. Bisogna capire cosa effettivamente c’è bisogno di fare in questo momento. Di visibile c’è qualche sasso spostato sotto i piloni, che rende il basamento più esposto alle piene, oltre al cemento ammalorato sotto la carreggiata. Però appunto si parla di quello che si vede ad occhio nudo. Capisco che per gli automobilisti, soprattutto per i pendolari, sia un disagio dover fare il giro da Grignasco o da Borgosesia. Tuttavia, come purtroppo la tragedia del ponte Morandi a Genova insegna, la sicurezza va messa al primo posto quando si parla di viabilità».
I test precedenti
L’ultima verifica sulle condizioni del ponte risale a sette anni fa. «Allora era stata fatta una prova di carico e una visione totale della struttura. In seguito ai controlli erano state introdotte alcune restrizioni alla viabilità, riguardanti i limiti di velocità, la distanza tra gli automezzi, e i pesi ammessi. Già al tempo era stato effettuato un test completo, ma dal 2011 al 2018 di acqua, in questo caso è proprio caso di dirlo, sotto i ponti ne è passata». Una volta effettuati i controlli quindi i due centri avranno il quadro esatto della situazione.
I costi
«Con i dati vedremo cosa sarà necessario effettuare. Certo che se dovesse emergere che la struttura è parecchio deteriorata, la messa in sicurezza sarà onerosa. Sarà necessario in questo caso chiedere dei finanziamenti pubblici. Le casse dei Comuni non possono fare più di tanto purtroppo. Però con una perizia ben fatta si può andare a bussare alla porta della Regione».
Fuori discussione, per ovvi motivi economici, il rifacimento del viadotto, che, tra l’altro, con le norme attuali, molto probabilmente dovrebbe seguire parametri ben diversi da quelli applicati a suo tempo per la realizzazione.
Insomma sulla tempistica di riapertura della passerella gravano numerose incognite.
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