Attualità
Postua non è un “troiaio”: rabbia del Comune contro i post su Fb
Postua non è un “troiaio” e nemmeno una “latrina”: l’amministrazione minaccia azioni legali contro chi ha postato su Facebook commenti ritenuti lesivi dell’immagine del paese.
Postua non è un “troiaio”, il Comune interviene nel dibattito sui fracassoni notturni
Giustissimo lamentarsi e anche denunciare se ci sono estremi di reato contro la quiete pubblica. Ma da qui a definire il paese come “un troiaio” oppure “una latrina di paese” ce ne passa. E così il Comune di Postua annuncia sulla sua pagina Facebook che «si riserva di tutelare l’immagine e l’onorabilità del paese, e di perseguire in tutte le sedi opportune, laddove se ne ravvisassero le circostanze e perdurando queste situazioni ritenute lesive di qualsivoglia interesse civico, chi ha ingenerato tale situazione diffamante».
Le lamentele contro gli schiamazzi
Tutto nasce da una serie di lamentele contro un festino notturno dell’altra domenica, dove i protagonisti sarebbero stati alcuni giovani villeggianti francesi. Numerosi i cittadini irritati per gli schiamazzi a tarda ora, ma su Facebook non mancavano nemmeno coloro che chiedevano più tolleranza, anche perché i turisti portano soldi. Il dibattito si è via via allargato, e in qualche caso è anche sfociato in pesanti giudizi contro il paese. Da qui la decisione del Comune di fare chiarezza. Da una parte si ribadisce che queste attività di disturbo «se correttamente e realmente rappresentate, non possono che indurre l’amministrazione a stigmatizzare i comportamenti ed esprimere solidarietà alle vittime».
Tutelare l’immagine del paese
Dall’altra parte, si ricorda che al Comune spetta anche «tutelare l’integrità territoriale e la crescita sociale ed economica della comunità anche attraverso la tutela dell’immagine del nostro paese ora valorizzata da una offerta turistica locale ricca di eventi». Inaccettabili quindi espressioni «del tipo “Postua come Caltagirone” o “Postua=Mafia” o “Postua: film sulla camorra” scomodando pure Saviano o invitando il Comune a distribuire coppole e scacciapensieri o definendo “Postua come una latrina di paese” o, più di recente, definendo “Postua come un Troiaio”».
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Patrizia
16 Agosto 2018 at 12:39
Il vostro articolo non é esatto…sono la moglie di chi ha “offeso” il comune di Postua .
I vicini di casa di mia suocera fino alle 4 o cinque del mattino schiamazzavano suonando la chitarra, urla, risate, toni alti…tanto che dopo parecchie notti insonni mia suocera ha chiamato perfino le forze dell’ordine.
Da qui la protesta di mio marito, che ha avuto cime reazione che dei giovani del paese hanno organizzato una sorta di spedizione punitiva contro sua figlia, oggetto d’insulti volgari e pesanti di ogni genere…sono saliti sul tetto del veicolo di lavoro del fidanzato, mezzi ubriachi minacciandoli fin quando il ragazzo non è riuscito a metterli in fuga…
Segnalato anche questo sulla pagina, il tutto è passato sotto indifferenza e silenzio anzi quei pochi che hanno Rispost o lo hanno fatto quasi avvallando il resto di questi delinquenti.. come se la ragazza si fosse meritata di subire un’auto di bullismo così deprecabile.
Qualcun o è arrivato a scrivere che la famiglia di mio marito da quando é arrivata a Postua ha generato odio…che la figlia aveva istigato odio lamentandosi anni indietro per una festa…
Ci rendiamo conto? Come definire voi un’atteggiam3no del genere?
È evidente che l’amministrazione di P8stua preferisce prendersela con un padre comprensibilmente indignato ed arrabbiato invece che con chi oltretutto insulta e bellezza una ragazza e gira per le strade del paese mezzo ubriaco.
Traetene voi le dovute conclusioni