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Prato Sesia ricorda Filippo: fu tra i fondatori della Pro loco

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È stato una figura di spicco nel mondo dell’associazionismo

Prato Sesia in lutto: è scomparso uno dei cittadini più attivi nel mondo dell’associazionismo. Venerdì 19, a 82 anni, si è spento Filippo Carocero. È stato fra i fondatori del gruppo alpini, della Pro loco (di cui è stato primo presidente e, in seguito, presidente onorario), del Centro incontro dedicato agli anziani e della realtà sportiva Fulgor. Ha inoltre allenato i giovani calciatori della Pratese. Era a sua volta un ottimo atleta, diplomato campione regionale nella specialità degli ottocento metri su pista. È stato inoltre attivo in politica, come consigliere di minoranza a Prato negli anni Sessanta.

Di professione insegnante di lettere, ha lavorato in diverse scuole della provincia per poi fermarsi, negli ultimi anni prima della pensione, alle scuole medie di Romagnano, dove ha ricoperto anche l’incarico di vicepreside. Un lavoro che prima di tutto era una grande passione: «Insegnare era la sua vita, era nato per farlo – racconta la moglie Rosina Rolando – tanto che avrebbe potuto andare in pensione due anni prima, ma ha continuato a lavorare per portare i suoi ragazzi di prima media fino alla terza ed evitare così che dovessero cambiare insegnante. Sentirlo parlare era un piacere, scherzava spesso. In compagnia, poi, era trainante: grazie anche ad amici più giovani di lui, è sempre rimasto di spirito giovanile». Lo ricorda con enorme affetto anche l’amico Natalino Brandoni: «Per me Filippo ha rappresentato una guida – spiega – sono cresciuto sotto la sua ala fin da quando, da piccoli, facevamo i chierichetti». Nello sport come nell’attività politica e in quella associativa, Carocero presentava doti non comuni: «Era una persona onesta, che non scendeva a compromessi e che si faceva da sé la strada – spiega Brandoni – chi lo conosceva lo stimava. È stato poi un promotore in tutti i campi». Fra i valori che il professore teneva a condividere con i giovani, c’erano l’educazione e la disciplina: tanto che, durante il suo periodo come allenatore, la Pratese ha conquistato due volte la coppa dedicata, grazie alla correttezza dimostrata in campo. Anche Felice Guarneri ha condiviso con Carocero una decennale amicizia: «Per me è stato come un fratello – racconta – già i nostri genitori erano amici e lui a sua volta onorava molto l’amicizia. Filippo amava la compagnia e ogni occasione era buona per stare insieme e stare bene. Non occorrevano grandi cene o eventi, bastavano un bicchiere di vino e una chiacchierata. Quella di Filippo è stata una grande personalità e ci ha lasciati tutti un po’ più soli». Angelo Frasson, alpino e “storico” del gruppo, autore di un libro sulla sua storia, ricorda il ruolo fondamentale del docente nella nascita del gruppo: «Fu lui che, in occasione della festa di san Bernardo, propose di partecipare all’accoglienza delle reliquie del santo per la prima volta in veste “ufficiale”, con i cappelli da alpini – spiega – fu poi il primo segretario degli alpini ed è anche grazie ai suoi verbali molto accurati che ho potuto ricostruire la storia del gruppo. Negli anni passati, ha avuto un ruolo importantissimo nel tenere attivo il gruppo: per ogni proposta, si attivava subito».

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