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Rassa furiosa per la ”bandiera nera”: «Legambiente si informi»

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Il paese sta portando avanti un progetto per la realizzazione di una centralina idroelettrica sul torrente Sorba. Infuriato il presidente dell’Unione montana Locatelli

Legambiente storce il naso di fronte all’idea della centrale idroelettrica a Rassa e il piccolo gioiello valsesiano riceve la “bandiera nera”. Uno “schiaffo” che in pochi ricevono: basti pensare che in tutto il Piemonte Rassa è la sola e in tutto l’arco alpino ne sono state distribuite appena nove.

I risultati della “Carovana Alpi” sono stati diffusi pochi giorni fa dalla stessa Legambiente: «Rassa – si legge sul sito dell’associazione – porta avanti un’istanza di concessione di derivazione a uso idroelettrico. A farne le spese è il torrente Sorba, uno dei pochi dell’area alpina in condizioni di alta naturalità». Insomma, Legambiente è consapevole che di concreto non c’è ancora nulla, ma tanto è bastato per l’assegnazione della “bandiera nera”.

Un titolo ben poco prestigioso che ha mandato su tutte le furie Gianluigi Locatelli, che da poco più di un mese è alla guida dell’Unione montana dei Comuni della Valsesia: «E’ stata una vigliaccata enorme da parte di Legambiente – commenta amareggiato -. I referenti di Legambiente si sarebbero dovuti informare prima di dichiarare Rassa bandiera nera”. Dovevano parlare con gli amministratori, visitare il territorio, esaminare il progetto e capire a che punto è, quale iter deve ancora seguire. Invece non è stato fatto nulla di tutto questo. Prima ci si confronta, poi si esprime un giudizio, non lo si fa a a priori». In settimana si riunirà la giunta dell’Unione montana e si discuterà anche di questo: «Parleremo di eventuali repliche a Legambiente, ma sappiamo che sarebbe tutto fiato sprecato – prosegue Locatelli -. Qualsiasi azione da parte nostra si scontrerebbe contro un muro di gomma. Quanto fatto da Legambiente, non ho paura a dirlo, è una vigliaccata non solo nei confronti di Rassa ma di tutta la Valsesia».

Non è la prima volta che Rassa viene attaccata per il progetto della centralina idroelettrica. Fabio Balocco, avvocato e ambientalista, le aveva dedicato un articolo pubblicato un paio di anni fa su “Il fatto quotidiano”. «Rassa – scriveva – è un borgo bellissimo, un piccolo gioiello di architettura Walser che vive sul turismo dolce. Se si altera il paesaggio non si comprende che ci si perde anche economicamente?». Infine l’invito a visitare Rassa prima che il progetto diventasse realtà.

A due anni di distanza di concreto non c’è ancora nulla, se non la pessima pubblicità di una “bandiera nera”.

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