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Rimasco e Rima dicono sì alla fusione

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Percentuali bulgare al referendum consultivo, i due centri diventeranno un unico ente: il Comune Alto Sermenza

Percentuali bulgare al referendum consultivo per la nascita del nuovo Comune di Alto Sermenza tra Rimasco e Rima San Giuseppe. A Rimasco ha prevalso il “si” con il 90,77% e con una affluenza del 61.90%, mentre a Rima San Giuseppe voti favorevoli pari al 74,29% con una affluenza di 63,16%. Quorum raggiunto e pure voto favorevole, segno che la popolazione era convinta del progetto. Adesso il nuovo Comune, il cui nome è stato scelto proprio tra la popolazione, nascerà ufficialmente dall’1 gennaio 2018, quindi ci sarà la nomina di un commissario prefettizio che nel frattempo governerà in attesa delle elezioni.

Gianni Tognotti, sindaco di Rimasco, è soddisfatto del risultato: «I numeri parlano da soli. Abbiamo avuto percentuali bulgare, la gente ha capito che non c’erano altre soluzioni. In fondo l’aveva detto e ribadito: siamo troppo piccoli per sopravvivere, ma anche troppo antichi per morire. Ora non è finita perchè bisogna iniziare a lavorare proprio adesso con i vari passaggi burocratici mettendo insieme delibere, amministrazione e servizi». Un lungo lavoro burocratico insomma.

Le amministrazioni comunali rimarranno in vigore fino a fine anno. «Abbiamo già preso contatto con la Regione e Prefettura – ribadisce Tognotti -. Adesso la Regione emetterà un decreto, faranno una legge ad hoc per il nuovo Comune, a quel punto il primo di gennaio ufficialmente verrà istituito il nuovo Comune con commissario fino alle prossime elezioni. Nel frattempo bisogna lavorare perchè il problema serio è fondere le due amministrazioni».

E la nascita del nuovo ente potrebbe essere uno spunto anche per altre realtà. «Non nascondo che una regione della Valsesia sarebbe la cosa migliore – ribadisce Tognotti -. Non riesco a pensare a una Valsesia così frammentata dove prevale una visione ristretta e non più ampia e coordinata. Così siamo tutti un po’ legati e le decisioni di un Comune vanno a influire sugli altri territori. Penso solo alla viabilità, ma anche ai vari servizi. Per esempio, per il pulmino delle scuole siamo riusciti a organizzare un servizio unico con un solo autista mentre prima c’erano quattro autisti e quattro scuolabus che giravano». E Tognotti lancia un invito ai colleghi sindaci: «Mettiamoci in testa che l’unione può fare la forza, solo insieme possiamo contare a livello provinciale e regionale»

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