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Sanità, giro di vite sull’orario di lavoro

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Entra in vigore oggi la normativa europea che impone una nuova organizzazione del lavoro in ambito sanitario. In caso di violazione sono previste sanzioni amministrative e pecuniarie. A rischio le regioni in piano di rientro tra cui il Piemonte.

48 ore di lavoro settimanali, reperibilità inclusa, turni non superiori alle 13 ore e 11 ore di riposo filate. È quanto prevede la normativa europea che impone una nuova organizzazione del lavoro in ambito sanitario.

In caso di violazione sono previste sanzioni amministrative e pecuniarie: da 200 a 10 mila euro per la violazione dell’orario di lavoro settimanale, da 100 a 3mila euro per la violazione del riposo giornaliero.

Le disposizioni mirano a tutelare i pazienti migliorando la sicurezza delle cure e a riducendo il rischio clinico. Ma negli ospedali potrebbero non esserci medici e infermieri sufficienti a consentire l’applicazione della normativa. A rischio soprattutto le Regioni in piano di rientro dal disavanzo della spesa sanitaria tra cui, appunto, il Piemonte.

Per contrastare l’emergenza l’Asl di Vercelli ha stretto una collaborazione con l’Asl di Biella che a sua volta ha chiesto aiuto a Novara:  la cooperazione consentirà di gestire alcuni servizi in sinergia.

Intanto una delegazione di medici del comprensorio vercellese e biellese parteciperà sabato alla manifestazione di protesta organizzata da FnomCeo a Roma.

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