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Serravalle alpino di 70 anni vince la battaglia col virus

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Serravalle alpino lotta per 70 giorni contro il Coronavirus: dopo le lunghe settimane di apprensione, festa per il ritorno a casa di Mario Freguja.

Serravalle alpino guarito

Una lunga battaglia, con momenti di grande preoccupazione, ma culminata con la guarigione e il bentornato a casa. Dopo 70 giorni di lotta contro il Coronavirus, il serravallese Mario Freguja è guarito ed è tornato a casa dai suoi familiari. In paese sono molti a conoscerlo: è consigliere del gruppo alpini, ma non solo. E’ la tipica persona che ha sempre il sorriso sul volto, una gran voglia di scendere in campo per aiutare e dare il suo contributo per il paese, e tanta forza di volontà. Ed è proprio grazie a quest’ultima che è riuscito a superare una prova decisamente difficile da oltrepassare, una battaglia che sicuramente non si aspettava di fronteggiare che lo ha tenuto per oltre due mesi lontano dagli affetti più cari.

Gli amici preoccupati

L’uomo, che ha 70 anni, nelle scorse settimane ha infatti cominciato a combattere contro un nemico difficile da sconfiggere: il Covid-19. Purtroppo per lui, la malattia non si è presentata in forma lieve e proprio per questo motivo è stato costretto a indossare “i panni del combattente” per fronteggiare una guerra decisamente impegnativa. «Abbiamo seguito con apprensione il percorso che Mario ha dovuto affrontare – fanno sapere gli amici alpini -. Dopo un ricovero al nosocomio di Borgosesia, è stato in un secondo momento trasportato all’ospedale di Vercelli, ovviamente noi non potevamo andarlo a trovare ma abbiamo continuato a pensare a lui perchè siamo legati a Mario e alla sua famiglia da un profondo rapporto di amicizia. Sono state settimane di grande preoccupazione e abbiamo continuato a sperare che riuscisse a superare questo momento delicato».

La riabilitazione

Freguja non ha mai mollato la presa e a denti stretti ha proseguito la sua lotta. «Con il passare del tempo fortunatamente le sue condizioni sono lentamente migliorate sino a che è stato trasferito a Veruno per la riabilitazione – fanno sapere le penne nere -. Non appena è stato possibile lo abbiamo contattato attraverso videochiamate e chiamate “tradizionali”: quando siamo riusciti a rintracciarlo è stata per noi tutti un’immensa emozione. Mario ha avuto un coraggio da leone e una grande forza. Siamo stati davvero molto sollevati sapendo che dopo 70 giorni di calvario sia riuscito a tornare a casa».

Il ritrovo

Martedì scorso l’uomo ha avuto la possibilità di riabbracciare la sua famiglia, ma non solo. In occasione del suo rientro, un gruppo di amici alpini ha organizzato per lui una sorpresa. «Sapendo che sarebbe tornato a casa, alcuni di noi hanno pensato di andare a dargli il benvenuto – sottolineano le penne nere – e ci siamo tutti un po’ commossi nel rivederlo. Attendevamo tanto questo momento e anche se per Mario ci vorrà qualche tempo per tornare alla completa normalità, sapere del suo rientro a casa e dei suoi miglioramenti sono per noi notizie che ci colmano di gioia. Non vediamo l’ora di poter ricominciare tutti insieme a pianificare iniziative e attività come facevamo fino allo scorso anno».

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