Attualità
Soccorso alpino potenziato grazie alla nuova legge regionale
Soccorso alpino: nuova normativa in Piemonte sostituisce una legge ormai datata.
Soccorso alpino, la norma
Nuove leggi in regione per il Soccorso alpino e speleologico piemontese. La norma approvata dall’assemblea di Palazzo Lascaris per il riconoscimento e il potenziamento del Soccorso alpino e speleologico disciplina i rapporti con il servizio sanitario regionale, a livello di soccorso ed elisoccorso, e con la protezione civile, oltre a prevedere finanziamenti regionali annuali per le spese di erogazione dei servizi garantiti dal Sasp-Cnsas e per quelle relative al funzionamento della struttura.
Il turismo
«Abbiamo voluto superare una norma di oltre quaranta anni fa – commenta Angelo Dago, presidente della commissione Ambiente, che ha trattato il provvedimento – per riconoscere il valore e promuovere la funzione di servizio e di pubblica utilità del Soccorso alpino e speleologico piemontese e del Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico. Mai come quest’anno, con la riscoperta del turismo montano, entrambe le modalità di soccorso hanno rivelato la loro importanza per i piemontesi e facendo emergere la necessità di coordinare le norme regionali con la legislazione nazionale».
La sicurezza
«Sono stato anche io un soccorritore volontario del servizio regionale del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico – aggiunge il leghista Dago che nella sua commissione ha seguito l’iter della norma -, conosco le emergenze della montagna e i suoi rischi. Lo abbiamo visto con il recupero delle ragazze sul Monterosa, con gli interventi in quota, con la tragedia del Mottarone e lo leggiamo ogni lunedì sui giornali quanto i 1.200 uomini del Soccorso alpino e speleologico piemontese nelle 50 stazioni di soccorso sul territorio regionale siano importanti. Oggi la Regione ha dotato la montagna piemontese e i suoi custodi più preziosi di uno strumento normativo adeguato all’importanza crescente del ruolo che vanno a ricoprire per la sicurezza di ognuno di noi».
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