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Trivero, si è svuotata la casa dei migranti a Mazzucco

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Era stata aperta nell’estate 2015. Per il territorio fu una sorpresa da dover gestire all’improvviso

Dopo due anni di attività, a Trivero ha chiuso i battenti il centro di ospitalità migranti di frazione Mazzucco. Qualche giorno fa i ragazzi rimasti (erano solo in tre) sono stati trasferiti in altre case gestite dall’associazione “Nuvola”: visto l’esiguo numero di ospiti, era evidentemente diventato del tutto antieconomico tenere aperta una casa per pochi ospiti. E inoltre c’è chi è stato spostato a Cossato, dove potrà andare a scuola. Non è però detto che il centro possa tornare a ripopolarsi: al di là dei vincoli posti dalla presenza di un centro Sprar, a Trivero e zone circostanti ci sono margini anche per migranti ospitati secondo le modalità Cas (Centro accoglienza straordinaria, in pratica quelli dedicati a chi è arrivato da poco). Più o meno, la situazione è la stessa che Pray: la casa è vuota, ma non è detto che non possa tornare a essere utilizzata.

Il centro di Mazzucco era stato aperto nell’estate 2015: per il territorio fu una sorpresa che ci si era ritrovati a dover gestire dall’oggi al domani. E non erano mancati gli interventi del volontariato locale, soprattutto nei primi mesi dopo l’arrivo dei primi dodici ragazzi, per tamponare situazioni di emergenza (tra cui la carenza di coperte e indumenti, la fornitura del gas sospesa, le colazioni che non arrivavano e via dicendo). D’altra parte, i giovani hanno anche avuto l’occasione di rendersi utili per il territorio, con iniziative del Comune e di alcune associazioni (Mani tese e Delfino soprattutto) Ancora fino a pochi giorni fa due ragazzi erano presenza fissa tutti i giovedì al negozio “Uso e riuso” gestito dall’associazione Delfino.

Il numero dei migranti si era però via via sempre più ridotto: qualcuno era stato trasferito in altri centri, altri hanno preferito cercare fortuna altrove, uno è passato al centro Sprar: e alla fine sono rimasti in tre. Da qui la decisione di “Nuvola” di chiudere tutto e trasferire i ragazzi. Intanto a Trivero non è ancora stato aperto il terzo alloggio del progetto Sprar: dopo quelli di Cereie e Ponzone, il Comune cerca una collocazione anche per un terzo gruppetto di migranti.

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