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Volontari di Pray aiutano i senzatetto nella notte di Milano

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Volontari di Pray a Milano per portare un aiuto ai senzatetto: l’iniziativa del “Cammino della luce”.

Volontari di Pray a Milano

Viaggio a Milano per il “Cammino della luce” di Pray: l’obiettivo è stato portare aiuto e conforto alle persone senzatetto. Come già fatto negli anni scorsi, giovedì sera i volontari si sono recati nel centro della città a distribuire vestiario e generi alimentari.

«Ho trovato questa esperienza significativa, come sempre – commenta il responsabile Ivan Placido, che già negli anni scorsi aveva effettuato iniziative analoghe anche a Torino –. Abbiamo incontrato diverse persone che vivono per strada, molte delle quali giovani, abbiamo parlato con loro, distribuito giubbotti, maglioni, berretti, coperte e sciarpe. Avevamo preparato anche un pacco vivere e dei panettoni. Pensiamo di ripetere l’anno prossimo questa esperienza, magari all’inizio di dicembre quando non sono ancora accese le luci di Natale, e in un altro periodo così da portare del vestiario stagionale. Un ringraziamento va a don Carlo Borrione, parroco di Coggiola, che ci ha messo a disposizione il furgone, così da poter raggiungere il centro di Milano e fare questa iniziativa di solidarietà, che ha coinvolto nove volontari».

Il centro

La zona scelta dal “Cammino della luce” è stata il centro di Milano, nella zona attorno al Duomo. Qui a farla da padrone sono le luminarie, il grande albero nella galleria che luccica, l’abete davanti al duomo, gli addobbi che rendono magico il Natale, le vetrine vestite a festa piene di oggetti. Ma accanto a questo sfavillio si incontra un mondo che sembra “stonare” con questa bellezza, un mondo che dura per tutto l’anno e non solo nel Natale. Appena posteggiato il pulmino numerosi senzatetto si sono avvicinati per chiedere giubbotti per contrastare il freddo, pantaloni, sciarpe e guanti. In alcune zone altri volontari distribuivano bevande e piatti caldi.

Sotto i portici, quando i negozi chiudono le loro serrande, le persone senza dimora ricavano il loro spazio negli angoli esterni dei bar, magari rifugiandosi vicino ai “funghi”, le stufe alimentate a gas, che i proprietari lasciano accesi per lasciare un pochino di calore. C’è anche chi, avendo una pizzeria, lascia della pizza da distribuire a chi non ha nulla da mangiare. Tutto aiuta per superare un altro giorno.

Le storie

Camminando si incontrano persone che sorridono, che non vogliono da mangiare per non sprecarlo, visto che sono passati altri volontari. C’è chi è arrabbiato, chi parla volentieri, chi cerca coperte e indumenti per riscaldarsi. Ci sono anche dei gruppi, che hanno le tende e i sacchi a pelo uno vicino all’altro per tenersi compagnia. Un giovane racconta di venire da Napoli, altri sono stranieri, ci sono coppie che dormono con i letti improvvisati vicini, qualcuno barcolla, altri salutano e non la smettono di ringraziare per quel poco che hanno ricevuto, ma che per loro è tanto ed è tanto anche per i volontari che hanno potuto fare questa esperienza.

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