Cronaca
Giallo di Roasio, oggi si apre il processo per la morte della piccola Matilda
Alla sbarra Antonio Cangialosi, compagno della madre all’epoca della tragedia
A 11 anni dalla tragedia, questa mattina si apre in tribunale a Vercelli un capitolo per il processo sulla morte della piccola Matilda Borin, uccisa probabilmente da un calcio ad appena 22 mesi nella villetta di Roasio nel luglio del 2005. Inizia con rito abbreviato il procediamento a carico di Antonio Cangialosi, l’ex bodyguard compagno della madre della piccola ai tempi del fatto.
In questi anni i riflettori sono stati puntati su Elena Romani, la bella hostess che però è stata scagionata in tutti i gradi di giudizio. E sono stati proprio i legali della Romani a spingere per riaprire il caso. La procura di Vercelli ha dovuto riprendere in mano le carte e mandare sotto processo l’unica altra persona che era in quella casa nel giorno della morte della piccola, ovvero il compagno che in passato non era nemmeno mai entrato nel processo come imputato, ma soltanto come testimone.
La sua posizione però non è passata in giudicato e ora si è aperto il processo nei suoi confronti: c’è già stato il rinvio a giudizio anche se nuovi elementi a suo carico non sono emersi nel corso di questi anni. La difesa sostenuta dagli avvocati Sandro e Andrea Delmastro punta sul rito abbreviato che prevede lo sconto di un terzo della pena, ma soprattutto garantisce tempi rapidi.
Ma ha chiesto anche una perizia. Ovvero una valutazione sulla frase di Elena Romani intercettata dagli inquirenti mentre la donna usciva da un interrogatorio. Si tratta della famosa frase che è stata più volte trasmessa dai telegiornali che in questi anni si sono occupati della vicenda, ma mai nessuno è riuscito a capire cosa la donna avesse veramente detto. Secondo i legali dell’ex bodyguard la frase potrebbe essere stata: «Amore mio (rivolta alla figlia, ndr), non posso pagare per una cosa che non volevo fare».
Ma tanto è controversa l’interpretazione delle parole che lo stesso tribunale del riesame aveva chiesto il dischetto originale per poter ascoltare direttamente la registrazione. Sono quattro gli esperti nominati dal tribunale per esaminare le intercettazioni. Antonio Cangialosi in tutti questi annisi è sempre proclamato innocente, come del resto la sua ex compagna Elena Romani.
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