Cronaca
L’addio di Ghemme a Silvio Comero, morto a 66 anni
Si era trasferito in paese nel 1974
In tanti martedì scorso hanno voluto dare l’ultimo saluto a Silvio Comero, morto il giorno prima all’età di 66 anni. Parenti e amici dell’uomo si sono ritrovati nell’abitazione di via san Martino per una cerimonia civile, quindi la salma è stata trasferita a Trecate per la cremazione. Comero era nato a Sizzano il 22 maggio del 1950 e si era trasferito a Ghemme nel 1974, dopo il matrimonio con Annamaria Lucca. Dopo aver conseguito il diploma in elettronica all’Omar aveva lavorato per qualche tempo alla Olivetti di Scarmagno come programmatore di computer, ma dopo essersi sposato aveva lasciato la multinazionale torinese per trasferirsi in un’azienda informatica di Borgo Ticino dove aveva lavorato fino alla pensione. E una volta a riposo, si era dedicato soprattutto all’agricoltura amatoriale, coltivando l’orto e il vigneto che gli aveva lasciato il papà. Faceva anche il vino ed era appassionato di musica e naturalmente di computer.
Oltre alla moglie, componente dello Spi Cgil di Romagnano e della sezione Anpi di Ghemme e Sizzano, Comero lascia anche il fratello Claudio e due figli: Chiara, per alcuni anni consigliere comunale nelle file del gruppo “Insieme per Ghemme” e Fabio, ex calciatore della squadra del paese. Quelli che lo conoscevano ne apprezzavano la bontà e la disponibilità al dialogo. Parlava con tutti e da tutti era considerato una persona squisita. «E’ stato – lo ricorda la moglie – un ottimo padre e un ottimo compagno di vita. Una persona molto dolce e rispettosa. Siamo rimasti stupiti dalla grande partecipazione alla cerimonia civile per salutarlo e molto toccati per l’affetto ricevuto. E per questo vorremmo ringraziare tutti».
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