Cronaca
L’addio di Prato Sesia a Giuseppe Brugo
Classe 1930, era un pratese doc. Fino all’ultimo momento ha vissuto nel suo paese
Saranno tanti i pratesi che sentiranno la mancanza di Giuseppe Brugo, spentosi venerdì 30 dicembre all’’hospice di Gattinara in cui era stato ricoverato da qualche settimana dopo una brutta caduta. Classe 1930, Brugo era un pratese doc, che fino all’ultimo momento ha vissuto nel suo paese. Di professione falegname, dapprima al mobilificio Mortarotti di Grignasco, poi per l’azienda Crespi di Ghemme, era sposato con Ester Tamiello, scomparsa circa sei anni fa. Dalla loro unione sono nate le figlie Daniela e Rossana. Negli anni la famiglia è cresciuta con la nascita delle nipoti Jessica e Francesca. Brugo ha conosciuto inoltre la fortuna di diventare bisnonno con gli ultimi nati, i piccoli Simone e Davide.
In seguito alla scomparsa della moglie Giuseppe Brugo, si è trasferito al centro incontro “Carlo Polo” del paese per rimanere indipendente: non voleva infatti pesare sulla vita familiare delle figlie, che in ogni caso gli sono sempre rimaste vicino. Anche al centro, non si faceva mancare una delle sue piccole passioni: le camminate pomeridiane in paese. «A Giuseppe piaceva passeggiare e scambiare quattro chiacchere con chiunque incontrasse – ricordano con affetto i suoi familiari – a cui raccontava momenti della sua vita. Dal lavoro nel mobilificio Mortarotti di Grignasco alla ditta Crespi di Ghemme, dall’infanzia ai tempi della guerra agli ultimi anni presso la struttura di Prato Sesia, dagli autunni passati a cercar funghi nel bosco alle gite sociali a cui prendeva parte con sua moglie Ester».
Il 7 dicembre, purtroppo, una caduta l’ha costretto a interrompere questa abitudine e al ricovero in ospedale. A Prato lo ricordano con grande simpatia: «Era conosciuto in paese perché era molto cordiale – racconta il sindaco Luca Manuelli – scherzava con tutti ed era apprezzato per il suo senso dell’umorismo». Sono tanti i compaesani e gli amici che si sono stretti intorno alla famiglia esprimendo le loro condoglianze e l’affetto per Brugo. E anche se oggi non c’è più, i pratesi ricorderanno con piacere le sue storie: «La sua famiglia, gli amici del centro incontro e i compaesani conserveranno per sempre l’immagine di quel vecchietto con il bastone sotto il braccio, che scambiava sorrisi e battute con chiunque incontrasse lungo il suo cammino». E’ l’affettuoso ritratto disegnato dai suoi familiari.
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