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Cronaca

Prosegue il processo alla banda dei falsari

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Era attiva tra Trivero e Verbania

A Verbania, in tribunale, è ancora in corso il processo alla banda dei falsari. Tre anni fa erano stati i carabinieri della città del lago Maggiore a scoprire una vera e propria organizzazione, operativa tra Trivero e Verbania, intenta a produrre banconote di euro falsi. Vennero trovati 80 milioni, una cifra folle, forse la più grande somma di soldi falsi mai sequestrata, che erano pronti a essere messi in circolo. La Procura ha chiesto la condanna a 4 anni e 2 mesi per Barbara Panizzolo, ritenuta dagli inquirenti ai vertici della banda di falsari. Sarebbe stata lei la responsabile della rete di spaccio dei 50 euro falsi, mentre il compagno Massimo Pulze e il socio Gianmario Griggi si occupavano di stampare le banconote nella tipografia di Baveno. I carabinieri arrivarono a sequestrare 172 scatole di soldi falsi in un garage a Bioglio.

Alcuni componenti dell’organizzazione sono già stati condannati: Griggi è passato in due gradi di giudizio ottenendo una condanna a 12 anni in primo grado poi ridotta a sei in appello. Pulze si è tirato subito fuori dal processo decidendo di patteggiare quattro anni. Panizzolo, difesa dagli avvocati Fabrizio Lauti ed Eugenio Ferla, ha scelto il rito ordinario. La prossima udienza è fissata per il 20 ottobre. Ma nell’inchiesta ci sono anche altre persone coinvolte a vario titolo. Si tratta di coloro incaricati dello spaccio di banconote. Tutti hanno scelto il rito abbreviato.

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